L’avvio della seconda fase del complesso progetto infrastrutturale che mira a ridefinire il futuro del porto di Genova si concretizza con la presentazione di un’unica offerta alla stazione unica appaltante della Regione Liguria.
L’appalto, stimato per un valore base di 444 milioni di euro, rappresenta una tappa cruciale per il completamento della nuova diga, un’opera di ingegneria navale di rilevanza strategica per l’economia regionale e nazionale.
Il consorzio guidato da Rcm Costruzioni, impresa campana con una solida esperienza in progetti complessi come il ribaltamento a mare dello stabilimento Fincantieri di Genova Sestri Ponente, si è presentato come unico contendente.
A fianco di Rcm, il consorzio di cooperative Integra di Bologna e Sales, società romana specializzata in infrastrutture e opere marittime, porta con sé competenze specifiche e una storia di realizzazioni nel panorama italiano, in particolare nel Lazio e in Toscana.
L’assenza di Webuild, protagonista della prima fase del progetto attraverso il consorzio ‘Pergenova Breakwater’ con Fincantieri Infrastructure, Fincosit e Sidra, solleva interrogativi sulle dinamiche competitive nel settore delle grandi opere pubbliche, suggerendo forse una riorganizzazione strategica delle risorse o una valutazione dei rischi connessi all’appalto.
La struttura commissariale, garante dell’accelerazione dei tempi e della continuità dell’opera, ha ribadito l’impegno a portare avanti la seconda fase in parallelo con la prima, con l’obiettivo di completare l’intero complesso entro la fine del 2027.
Questo cronoprogramma ambizioso richiede un’attenta gestione delle risorse umane e finanziarie, nonché una coordinazione impeccabile tra le diverse imprese coinvolte.
L’analisi dettagliata dell’offerta tecnica, ancora in corso, determinerà il peso dei fattori qualitativi nella valutazione complessiva.
Sebbene l’unicità dell’offerta semplifichi, in apparenza, la procedura di valutazione, l’attribuzione del punteggio seguirà comunque criteri rigorosi, volti a garantire la massima trasparenza e la selezione della proposta più idonea a rispondere alle esigenze progettuali e funzionali del porto.
L’iter amministrativo proseguirà con la nomina della commissione giudicante, la trasmissione dell’offerta al responsabile unico del procedimento e, infine, la pubblicazione del decreto di aggiudicazione, segnando l’inizio formale della seconda fase di un’opera che promette di trasformare radicalmente il panorama portuale genovese e di rafforzare il suo ruolo di hub logistico strategico nel Mediterraneo.
La sfida, ora, è quella di tradurre l’impegno programmatico in risultati tangibili, rispettando i tempi e garantendo la qualità dell’opera.








