Alessandro Impagnatiello ha commesso un atto di estrema violenza premeditata ai danni della sua fidanzata Giulia Tramontano, pianificando l’omicidio per un periodo che si estende per quasi sei mesi. Questo è quanto emerso dalle motivazioni della sentenza emessa dalla Corte d’Assise che lo ha condannato all’ergastolo. I giudici hanno evidenziato che l’intenzione di uccidere la compagna risalirebbe addirittura al dicembre precedente all’atroce evento avvenuto il 27 maggio del 2023, quando Alessandro colpì Giulia con ben 37 coltellate. Tale gesto violento fu scatenato dall’incontro tra la vittima e un’altra donna con cui l’ex barman intratteneva una relazione parallela, evento che segnò una svolta nella mente dell’assassino. In quel momento, Impagnatiello si rese conto che il fragile equilibrio basato su menzogne e inganni con cui aveva tenuto entrambe le donne sotto il suo controllo era definitivamente crollato, portandolo a compiere quell’orribile gesto omicida.
Il barman assassino: la pianificazione dell’omicidio che ha sconvolto il 2023
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