Imprese e illegalità: 38,6 mld di euro di danni nel 2023

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Nel corso del 2023, l’illegalità ha rappresentato un grave problema per le imprese del settore commerciale e dei pubblici esercizi, causando perdite economiche significative. Secondo un’indagine condotta da Confcommercio, le attività illegali, che vanno dall’abusivismo commerciale alla contraffazione, hanno comportato una spesa complessiva di 38,6 miliardi di euro e hanno messo a rischio ben 268 mila posti di lavoro regolari.I dati emersi dall’indagine evidenziano che circa uno su quattro consumatori (il 24,2%) ha acquistato nel corso dell’anno prodotti contraffatti o servizi illegali. In particolare, l’abusivismo commerciale è risultato essere il più oneroso con una spesa stimata di 10,4 miliardi di euro, seguito dall’abusivismo nel settore della ristorazione con un impatto economico di 7,5 miliardi. La contraffazione ha comportato perdite per un valore di 4,8 miliardi di euro, mentre il taccheggio ha pesato per 5,2 miliardi.Oltre ai costi diretti legati alle attività illegali sopra menzionate, vi sono anche altri costi associati alla criminalità come ferimenti, spese assicurative e difensive che ammontano complessivamente a 6,9 miliardi di euro. Da non sottovalutare sono poi i costi derivanti dalla cyber criminalità che si attestano a 3,8 miliardi di euro.In sintesi, l’illegalità rappresenta un grave danno non solo per le imprese coinvolte ma anche per l’economia nel suo complesso. È fondamentale adottare misure efficaci per contrastare queste pratiche illegali al fine di proteggere il mercato e garantire la sicurezza dei consumatori e la stabilità occupazionale.

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