La crisi del Servizio Sanitario Nazionale italiano è un fenomeno endemico che affligge da anni il nostro Paese, non solo in termini di risorse finanziarie ma anche e soprattutto per quanto riguarda la qualità dei servizi offerti ai cittadini. La situazione si fa sempre più critica giorno dopo giorno: gli investimenti in sanità sono in costante diminuzione dai primi anni del Duemila, con una decurtazione di fondi che ha raggiunto il 22% nel solo 2022, il maggior calo in tutta la storia repubblicana. Questa mancanza di risorse si riflette inevitabilmente sulla qualità dei servizi offerti: le liste d’attesa per le visite specialistiche sono sempre più lunghe e i tempi di attesa per gli interventi chirurgici spesso superano i 10 mesi, con conseguenze disastrose per la salute dei pazienti.Nel frattempo il fenomeno della precarietà nel settore sanitario è in continua ascesa: quasi la metà degli operatori del Servizio Sanitario Nazionale sono precari e quindi non hanno diritto a nessuna forma di tutela, con una conseguente fuga di cervelli dal nostro Paese che costa milioni di euro ogni anno. Eppure il Ministero della Salute è sempre più indaffarato nel perseguire politiche che tendono a rafforzare la concorrenza interna fra le diverse Aziende Ospedaliere: i bilanci sono in continua ascesa e si registrano costi elevatissimi anche solo per l’utilizzo dei materiali sanitari.
La crisi del Servizio Sanitario Nazionale italiano, un fenomeno endemico.
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