La dinamica dell’omicidio di Giulia Cecchettin. La sentenza della Corte d’Assise di Venezia, condanna di ergastolo per Filippo Turetta.

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La dinamica dell’omicidio di Giulia Cecchettin si presenta come un caso complesso, il cui svolgimento non consente una interpretazione univoca e definitiva delle intenzioni dell’aggressore. La Corte d’Assise di Venezia, nel motivare la propria sentenza che condanna Filippo Turetta all’ergastolo, si è espressa con chiarezza sulla non configurabilità della circostanza aggravante della crudeltà, anche a prescindere dal numero delle ferite inferte. Secondo i giudici veneziani, l’infierire sul corpo della vittima e infliggerle 75 coltellate è riconducibile all’inadeguatezza tecnica e alla inesperienza del responsabile e non rappresenta un intento volto a infierire crudelmente sulla sofferenza della vittima, ma piuttosto l’effetto di una serie di fattori che hanno reso impossibile al reo di attuare l’intento omicidario in modo più rapido ed efficace.

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