La presenza del dialetto napoletano a Sanremo è un trionfo per il geolier.

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19 gennaio 2024 – 19:46

“Andare al Festival di Sanremo, cantando in napoletano, la mia lingua, la considero già una grande conquista. Sarà il mio punto di forza. Tutto ciò che arriverà sarà un valore aggiunto”. Il talentuoso Geolier, re delle classifiche del 2023 con il suo album “Il Coraggio dei Bambini”, è tra i favoriti della vigilia ma sente una responsabilità ancora più grande: “Portare Napoli sul palco dell’Ariston. È un ritorno alle origini, dato che il festival della canzone italiana è stato inventato proprio a Napoli”, racconta lui, incoronato artista dell’anno 2023. Amadeus ha voluto fortemente la sua partecipazione e gli ha dato il via libera per cantare un brano interamente in dialetto. “Non potevo fare altrimenti, è la mia cifra distintiva. Quando mi ha assicurato che non ci sarebbero stati problemi, ho subito iniziato a lavorare con Michelangelo. Il brano che porterò, intitolato ‘I p’ me, tu p’ te’, è nato appositamente per il festival e da ottobre mi sto preparando al massimo”. Il rapper di Secondigliano aggiunge che questa canzone parla d’amore: “‘I p’ me, tu p’ te’ significa io per me e tu per te, ovvero ognuno per la propria strada. Rappresenta il rispetto che bisogna avere verso il partner quando l’amore svanisce e in quei momenti non si deve continuare solo per abitudine o inerzia. È un brano più melodico rispetto al mio solito repertorio, ma non ho tradito la mia essenza”. Anche la cover che presenterà sarà in napoletano: “Porterò pezzi storici dal mio mondo, il rap”. Napoli sarà al centro dell’attenzione durante il festival (e Geolier porterà con sé una cartolina della sua città nel taschino). La musica, così come la televisione e il cinema, da tempo ha posto gli occhi su questa città (basti pensare al successo di Mare Fuori o di Gomorra). È un nuovo Rinascimento per Napoli. “In effetti, era quasi obbligatorio portare Napoli sul palco in questo periodo storico. Sono io ad avere questa opportunità, ma poteva essere anche un altro”, afferma Geolier, pseudonimo del ventitreenne Emanuele Palumbo. “È il risultato di ciò che è stato seminato nel passato e ora sta fiorendo. A partire da Pino Daniele, che è stato fondamentale e per me è stato un maestro, così come i Co’Sang, Massimo Troisi con la sua genuinità e Gigi D’Alessio di cui sono il figlioccio nella vita reale. Mi ha detto ‘dopo Sanremo tutto sarà più facile, potrai persino suonare al Madison Square Garden’. Ciò che mi spaventa è parlare in pubblico e anche l’idea del Fantasanremo; non sono fatto per queste cose e nemmeno per i social media. Inoltre, vincere sarebbe ancora più difficile perché comporterebbe maggiori sfide. Sollevare la coppa non è mai semplice”. Convinto delle sue scelte, non ha paura di non essere compreso. “Qualcuno avrebbe voluto i sottotitoli, ma ciò avrebbe svilito la lingua. Spero che si capisca il sentimento che c’è dietro le mie canzoni, andando oltre al suono”. La presenza di Lazza lo scorso anno ha influenzato la sua decisione di partecipare: “Il mio sogno è vedere artisti come Guè o Marracash a Sanremo. È bello portare il rap in questo contesto, così tutti i rapper sentiranno il diritto di portare la loro musica sul palco dell’Ariston”. Come coronamento di un 2023 da record, con cinque dischi di platino, dopo Sanremo Geolier si esibirà anche allo Stadio Diego Armando Maradona a Napoli in una tripletta senza precedenti – sarà il primo artista a farlo -. “È un’emozione indescrivibile. Non provo ancora alcuna sensazione perché è qualcosa di troppo grande. Ma sono sicuro che sarò molto emozionato una settimana prima

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