11 ottobre 2024 – 15:45
Il film “La ricerca della libertà” racconta la travagliata storia di un giovane immigrato proveniente dalla Guinea, che cerca di ottenere il permesso di soggiorno in un paese straniero. Attraverso una narrazione coinvolgente e emozionante, il regista riesce a catturare l’essenza di due giorni cruciali nella vita del protagonista, interpretato magistralmente da Abou Sangare, premiato a Cannes per la sua performance straordinaria.La pellicola si distingue per una sceneggiatura impeccabile che tiene lo spettatore con il fiato sospeso per 93 intensi minuti. La scelta di non accompagnare le immagini con una colonna sonora tradizionale, ma piuttosto con i suoni autentici della città, conferisce al film un realismo e una profondità unici.In contrasto con il capolavoro cinematografico descritto precedentemente, emerge il film “Le vite parallele”, diretto da Paola Randi, che segue le vicende di tre giovani della periferia milanese: Gollum, Nina e Frank. Sebbene l’idea alla base del film sia interessante e potenzialmente ricca di spunti narrativi, l’esecuzione risulta approssimativa e poco convincente.L’utilizzo di una voce fuori campo monotona e soporifera contribuisce a rendere la visione del film quasi soporifera, interrotta solo sporadicamente da improvvisi picchi musicali ad alto volume che risvegliano bruscamente lo spettatore dall’apatia generale. In definitiva, se da un lato “La ricerca della libertà” si erge come un capolavoro indiscusso del cinema contemporaneo, “Le vite parallele” appare come un esempio lampante delle insidie che possono incontrare anche i registi più promettenti nel tentativo di portare sullo schermo storie complesse e stratificate.