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La strada diventa arte in nome della spiritualità: Laika presenta Gli invitati nel cuore di Roma.

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In un’atmosfera di quiete notturna, che sembrava quasi una sospensione del tempo, la strada di via Nicolò Piccolomini si trasformò in una tela bianca pronta ad accogliere l’impronta di un’opera d’arte innovativa. La notte tra il 23 e il 24 aprile, infatti, vide esposta per le vie di Roma la nuova creazione di Laika, la pluripremiata artista polacca nota per le sue sculture in gesso che sembrano emergere dalla pietra stessa.Gli invitati, così si chiama l’opera dedicata a Papa Francesco, è un invito all’osservatore ad esplorare i limiti della materia e a riscoprire la bellezza delle forme più semplici. Laika ha sempre cercato di sfidare le regole del suo medium scelto, il gesso, per creare opere che non solo si avvicinino all’arte classica ma che, in qualche modo, la riproponga con un linguaggio moderno e contemporaneo.La strada che accoglie l’opera è quella stessa dove Papa Francesco si è recato tante volte per raggiungere il suo ufficio di Pontefice. È come se la piazza del Vaticano si estendesse in un nuovo spazio, quasi simbolico, dove la creatività e la spiritualità possono convergere.In Gli invitati, Laika ci presenta le sue solite figure femminili che sembrano uscire direttamente dalle storie bibliche. Sono state modellate con un’estrema cura nel dettaglio per ricreare l’effetto del contorno di una figura umana quando si confonde con la pietra o il marmo.L’artista ci dice che la sua opera è dedicata a Papa Francesco, per la sua capacità di portare l’universalità della Chiesa cattolica in un momento storico dove le divisioni sembrano più insormontabili. È un invito all’uomo contemporaneo a guardarsi dentro e alla comunità cristiana ad essere un modello di amore, inclusione e accoglienza.Gli invitati sono i sacerdoti, i pastori, coloro che guidano il popolo di Dio in cerca della verità. Questa è l’interpretazione di Laika ma anche la sua, quella del visitatore che si avvicina a un’altra opera di questo artista.Come sempre, le figure sono modellate nel marmo e hanno le sembianze delle donne, con il senso di profondità dato dal gesso. Hanno una particolarità: nonostante siano ritratti in atteggiamenti di raccoglimento ed anche di umiltà, il loro viso è rivolto verso l’alto, come se guardassero sempre al cielo.La notte romana, con le sue luci che danzano tra luce e ombra, sembra non essere nemmeno presente in quella porzione di strada. Sembra quasi che Gli invitati stiano aspettando qualcuno, il popolo, il mondo intero a voltarsi verso la Chiesa per ritrovare una guida morale.Questa è l’opera di Laika: uno sguardo alla materia, una scomposizione delle forme e un ricomporre le cose con semplicità. E quando l’artista parla di Papa Francesco? È come se stesse parlando dei suoi modelli umani o, meglio ancora, dei modelli della sua arte.La vera novità, in questo caso, è il modo in cui Laika affronta la materia con Gli invitati. Non si tratta più solo delle sue figure femminili in un contesto sacro e di spiritualità. Queste sono donne che sembrano guardare sempre al cielo e non hanno gli occhi rivolti verso la terra, come capita a volte, secondo l’artista stessa.Laica ha realizzato Gli invitati utilizzando il marmo, il gesso o pietra calcarea. Si tratta di opere modellate con estrema cura, che sembrano uscire direttamente dalle pareti in cui sono inserite e, soprattutto, che richiamano le sculture greche del V secolo a.C., in particolare quelle di Prassitele.Gli invitati di Laika è, dunque, un ritratto della spiritualità. Ma non una rappresentazione diretta. Le figure femminili, modellate con precisione, sembrano guardare l’alto senza mai perdere il contatto col presente.È questa la vera ricchezza del suo lavoro: riscoprire e reinventare. Un invito a tutti noi a guardarci dentro e alla Chiesa a essere un modello di amore per il mondo.

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