27 giugno 2024 – 01:33
Nel cuore della notte romana, Giorgia Meloni si ritrova in un’ampia sala del Senato, circondata da Antonio Tajani e Matteo Salvini. La tensione è palpabile mentre discutono della complicata situazione in cui si trova la premier. Si preparano per il Consiglio europeo imminente, valutando l’opzione di astenersi sul voto di Ursula von der Leyen e di modulare le posizioni su altri ruoli chiave. Si parla di dire no al socialista Antonio Costa come presidente del Consiglio Ue e di astenersi sulla liberale Kaja Kallas come alta rappresentante per la Politica estera.Dall’altra parte, la premier sta riflettendo sul destino di Ursula von der Leyen insieme all’alleato leghista di Marine Le Pen, che ha sempre avuto una sensibilità verso il Cremlino. La tensione cresce, evocando i tempi del rifiuto al Mes e rendendo difficile immaginare una tregua con Bruxelles.Dieci ore prima, a Montecitorio, l’umore di Meloni oscilla tra frustrazione, rabbia e impotenza. Mentre cammina lungo i corridoi del Parlamento, il suo sguardo racconta la complessità della situazione. Tra un discorso alla Camera e un intervento al Senato, pranza al Colle con Sergio Mattarella. Fonti governative sottolineano che per il Presidente della Repubblica sarebbe impensabile escludere l’Italia da un patto con le principali Cancellerie europee.Meloni si trova ad affrontare un rischio considerevole: l’astensione come forma di ritorsione potrebbe avere conseguenze devastanti se non ci fossero garanzie da parte dell’Unione Europea. Von der Leyen potrebbe decidere di ridurre il portafoglio promesso a Meloni, mettendo a rischio anche il nome di Raffaele Fitto.A complicare ulteriormente il quadro già tenebroso c’è la battaglia interna ai Conservatori europei: ieri il gruppo non è riuscito a costituirsi a causa delle resistenze del Pis polacco. La situazione politica è estremamente delicata e ogni mossa potrebbe avere ripercussioni significative sull’Italia e sull’Unione Europea nel suo complesso.
