La tragica storia di Franco Passarella, il giovane partigiano cattolico ucciso dal fuoco amico.

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Franco Passarella, giovane cattolico di soli 18 anni, decise di unirsi ai partigiani nel giugno del 1944 per combattere per la libertà. La sua storia si intreccia con la tragedia di essere ucciso dal fuoco amico, forse scambiato per una spia o forse solo percheeacute; volevano impossessarsi dei suoi indumenti. Il suo corpo venne ritrovato solo nel 1946, ma la sua morte risale al ’44. Il libro “Il partigiano tradito” scritto da Anna Maria Catano, nipote della vittima, ripercorre questa vicenda dolorosa. Monsignor Domenico Sigalini sottolinea la bellezza della vita cristiana di Franco e chiede che si faccia luce sulla verità e sulla giustizia, senza pregiudizi politici. Passarella non fu ucciso da fascisti, ma da compagni partigiani delle Fiamme Verdi in un dramma insensato motivato forse solo dal desiderio di rubargli gli abiti. Nato a Venezia nel 1925 e trasferitosi a Brescia, Franco era un tarcisiano devoto a san Tarcisio. Partì per portare il bene e perse la vita per questo nobile intento. La sua esecuzione fu descritta come un’uccisione ingiusta mentre stava cercando di realizzare i suoi sogni. L’associazione ‘Fiamme Verdi’ contestò le accuse mosse dalla giornalista Catano riguardo agli assassini di Passerella, sottolineando che i nomi indicati non risultavano negli elenchi dell’epoca conservati negli archivi.

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