La Valle d’Aosta è sull’orlo di una crisi politica senza precedenti.

La Valle d’Aosta sta attraversando una stagione di profonda incertezza politica. La recente modifica della legge elettorale regionale ha suscitato notevoli reazioni, soprattutto tra le forze politiche che si sono sempre distinte per la loro determinazione a garantire il massimo grado di rappresentanza alle diverse componenti della comunità valdostana. La coalizione VDA Aperta non parteciperà alla raccolta firme per il referendum confermativo sulla legge elettorale, proprio perché rifiuta fermamente la proposta di tornare alla preferenza unica, un sistema che non rispecchia più i nuovi orientamenti democratici moderni. Ecco perché gli esponenti della coalizione stanno combattendo per difendere il principio di doppia preferenza di genere: questa scelta è infatti l’unico modo per rendere effettiva la rappresentanza delle donne nella politica regionale. Inoltre, anche Erika Guichardaz, consigliera regionale del Partito Comunista dei Popoli (Pcp), ha espresso le sue riserve sull’intera procedura, sottolineando come non sia chiara la temporalità della richiesta di referendum e insistendo sul fatto che il referendum è pensato proprio per reintrodurre la preferenza unica. Questo rappresenterebbe un passo indietro nella storia politica del paese, soprattutto in una regione come la Valle d’Aosta che ha sempre cercato di innovare e andare avanti nel senso della democrazia.

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