Un evento inatteso e potenzialmente grave ha scosso la tranquilla comunità di Villalago, in Abruzzo, dove una turista di 46 anni ha riportato traumi cranici e agli arti a seguito di un impatto con un cervo. L’incidente, avvenuto nel cuore del centro storico, solleva interrogativi urgenti sulla gestione della convivenza tra uomo e fauna selvatica in un’area di straordinaria bellezza naturale, situata nella zona di protezione esterna del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise (PNALM), un territorio storicamente legato alla figura iconica dell’orsa Amarena e alla sua famiglia.Secondo le prime ricostruzioni, mentre la donna passeggiava con il figlio, l’animale, probabilmente un esemplare giovane e potenzialmente in stato di stress o spaventato, l’ha colpita ripetutamente con gli zoccoli, proiettandola contro una parete. Immediatamente soccorsa, la turista ha optato per rientrare a Roma con la famiglia, sottoponendosi ad accertamenti in un ospedale, mentre i Carabinieri della Compagnia di Castel di Sangro hanno avviato un’indagine per chiarire le dinamiche dell’accaduto.L’episodio, pur nella sua singolarità, riemerge in un contesto più ampio di problematiche legate alla sempre più stretta prossimità tra turisti e animali selvatici. Il direttore del PNALM, Luciano Sammarone, ha espresso preoccupazione per un comportamento che definisce imprudente, sottolineando l’importanza di una maggiore consapevolezza e rispetto nei confronti della fauna locale. Non si tratta di giudizio nei confronti della turista, augurandole una pronta guarigione, ma di un monito verso un approccio che rischia di alterare i comportamenti naturali degli animali e, al contempo, di mettere a rischio l’incolumità delle persone.La vicinanza eccessiva e la ricerca di interazioni dirette con gli animali, alimentate spesso dalla volontà di ottenere foto ricordo, hanno portato in passato ad interventi restrittivi. Ricordiamo l’ordinanza comunale di Villalago, due anni fa, che limitava l’accesso a una strada frequentata dagli orsi attratti dai ciliegi, un segnale di come la pressione antropica stia modificando gli equilibri territoriali. Analogamente, sono state segnalate situazioni in cui persone si sono spinte oltre i limiti del rispetto, invadendo orti e cortili privati per catturare l’immagine di orsi e cervi, alterando i loro ritmi vitali e creando potenziali situazioni di pericolo.L’incidente di Villalago non è un evento isolato, ma un campanello d’allarme che invita a riflettere sulla necessità di una gestione più efficace della fruizione del territorio, coniugando il diritto dei visitatori di godere della bellezza della natura con l’imperativo di tutelare la fauna selvatica nel suo ambiente naturale. Si rende urgente una campagna di sensibilizzazione mirata, rivolta sia ai residenti che ai turisti, che promuova un comportamento responsabile e consapevole, basato sul rispetto delle distanze di sicurezza e sulla consapevolezza che gli animali selvatici non sono oggetti da manipolare o fotografare, ma esseri viventi con i propri diritti e le proprie necessità. Solo attraverso un impegno condiviso sarà possibile garantire la sicurezza di tutti e preservare l’integrità di un ecosistema di inestimabile valore.
Turista investita da cervo: paura e interrogativi a Villalago
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