La questione Tekne, azienda di Ortona specializzata in tecnologie avanzate per il settore della difesa, si è posta al centro di un tavolo di confronto istituzionale cruciale per il futuro del sito produttivo e dei suoi dipendenti.
L’assessore regionale alle Attività Produttive e al Lavoro, Tiziana Magnacca, ha orchestrato una videoconferenza con rappresentanti sindacali, management aziendale e Confindustria, in seguito all’esercizio della “golden power” da parte del governo, che ha temporaneamente sospeso la cessione dell’azienda alla società americana Nuburu.
La regione Abruzzo, guidata dal Presidente Marco Marsilio, manifesta un impegno marcato a tutela dell’azienda, riconoscendone il ruolo strategico per l’economia locale e nazionale.
L’obiettivo primario è garantire la continuità operativa di Tekne, mitigando l’impatto della sospensione della cessione e assicurando il miglior scenario possibile per i lavoratori.
Questo sforzo è volto a bilanciare gli interessi di tutte le parti coinvolte, ponendo al centro la salvaguardia dell’occupazione e la ripresa finanziaria.
Nonostante i segnali di miglioramento mostrati dall’azienda nell’ultimo anno – con la riduzione degli arretrati nelle retribuzioni, il miglioramento del rapporto con le banche e la ricollocazione di personale – la situazione rimane delicata.
La regione si fa carico di mediare e facilitare un percorso che possa portare a una soluzione sostenibile, incentivando un approccio responsabile da parte di tutti gli attori coinvolti.
Tuttavia, le rassicurazioni ricevute non placano completamente le preoccupazioni del sindacato, rappresentato dal segretario provinciale della Fiom, Andrea De Lutis.
L’interruzione del processo di acquisizione impone una chiarezza immediata sulla direzione futura dell’azienda.
Il sindacato ribadisce la necessità di un supporto attivo da parte della regione Abruzzo nei confronti del governo nazionale, sollecitando informazioni precise sui prossimi passi e sulle alternative possibili.
Si esprime, inoltre, la richiesta di una nuova convocazione del tavolo di confronto, evidenziando la costante vigilanza del sindacato sulla situazione e la sua ferma volontà di difendere i diritti e il futuro dei lavoratori, un territorio già duramente colpito da una crisi di programmazione industriale che investe sia l’Abruzzo che l’Italia.
La vicenda Tekne si inserisce, infatti, in un contesto più ampio di difficoltà per il settore industriale abruzzese, richiedendo un’azione coordinata e lungimirante per preservare il tessuto economico e sociale del territorio.