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Bruzzano in lutto: corteo per Luciana Ronchi, vittima di violenza.

Un’onda di commozione ha investito Bruzzano, frazione periferica di Milano, in una giornata segnata dal lutto e dalla rabbia.
Centinaia di persone hanno partecipato a un corteo silenzioso, un tributo a Luciana Ronchi, la donna di 62 anni barbaramente assassinata a coltellate dall’ex compagno, in una spirale di violenza che ha spezzato la sua esistenza.

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Il corteo, un fiume umano che scorreva lungo la via del dramma, era guidato da coloro che condividevano con la vittima un legame profondo: i membri della società cooperativa ‘Abitare’, portatori di uno striscione che ne esprimeva il dolore, un inno alla sua memoria.

La presenza di persone comuni, vicini di casa, amici e conoscenti era commovente, un tessuto sociale lacerato dalla tragedia.

Ma al dolore personale si è affiancato un sentire collettivo, testimoniato dalla partecipazione di figure istituzionali.
Assessori e consiglieri comunali, eletti per rappresentare la comunità, hanno marciato al fianco dei cittadini, condividendo il cordoglio e manifestando una condanna esplicita verso la violenza di genere.

Il Sindaco Beppe Sala, figura apicale dell’amministrazione milanese, ha partecipato all’evento, sottolineando l’importanza di una risposta unitaria e incisiva per contrastare un fenomeno che affligge la società.
Oltre ai rappresentanti politici, il corteo ha visto la partecipazione di delegazioni di associazioni e sindacati, che hanno voluto esprimere solidarietà alla famiglia della vittima e rinnovare il proprio impegno nella difesa dei diritti delle donne e nella promozione di una cultura del rispetto e della parità.
La loro presenza ha amplificato il messaggio di denuncia e ha sottolineato la necessità di interventi mirati per prevenire la violenza domestica e tutelare le vittime.

L’evento non è stato solo un momento di lutto e commemorazione, ma anche un’occasione per riflettere sulle radici profonde della violenza di genere, sulle fragilità individuali e collettive che la alimentano e sulla necessità di un cambio culturale radicale.
La memoria di Luciana Ronchi, così come il dolore dei suoi cari e di tutta la comunità, diventi un monito costante, uno stimolo all’azione per costruire una società più giusta, sicura e rispettosa dei diritti di tutte le donne.
Il silenzio del corteo, interrotto solo dal passo dei partecipanti, era carico di un grido interiore, un appello alla responsabilità e alla consapevolezza che mai più una storia simile si ripetesse.

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