L’attività di controllo di frontiera, condotta congiuntamente da militari del Corpo delle Guardie di Finanza e funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Frontieri, ha portato all’arresto di due cittadini brasiliani in territorio di Brogeda, lungo il confine con la Confederazione Elvetica. L’evento, di significativa rilevanza a causa della quantità e della natura dei beni sequestrati, evidenzia la persistente pressione esercitata da organizzazioni criminali transnazionali nel tentativo di eludere i controlli e introdurre sostanze illecite e armi nel territorio europeo.L’attenzione delle forze dell’ordine è stata inizialmente suscitata da un comportamento anomalo manifestato dagli occupanti di un’autovettura di fabbricazione europea, immatricolata in Portogallo. L’atteggiamento nervoso, percepito come un tentativo deliberato di ostacolare le procedure di controllo dopo l’intimazione dell’alt, ha immediatamente destato sospetti. Un’analisi più approfondita ha rivelato che il conducente presentava documenti d’identità e una patente di guida di provenienza italiana, ma risultate chiaramente contraffatti, elemento che ha rafforzato i sospetti di coinvolgimento in attività illecite.L’ispezione del veicolo ha portato alla scoperta di un occultamento ingegnoso: all’interno di uno zaino, è stata rinvenuta una quantità di metanfetamina in forma di polvere, una sostanza psicotropa particolarmente dannosa e spesso associata a circuiti criminali organizzati. Il successivo e minuzioso controllo ha permesso di individuare, in un compartimento nascosto, una considerevole quantità di cocaina, pari a 18 chilogrammi, unitamente a quattro pistole Glock, sei caricatori e un numero consistente di proiettili. Il valore stimato della droga, qualora immessa nel mercato illegale, si aggira intorno agli 800.000 euro, cifre che testimoniano la potenziale redditività dell’operazione criminale sventata.I due brasiliani, ora detenuti presso la Casa Circondariale di Como Bassone, sono a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, che proseguirà le indagini per ricostruire le dinamiche dell’organizzazione criminale, identificando eventuali complici e percorsi logistici utilizzati per il traffico illecito. L’episodio sottolinea l’importanza di una cooperazione rafforzata tra le forze di polizia dei diversi paesi, nonché l’impiego di tecnologie avanzate e di strategie investigative mirate a contrastare efficacemente il fenomeno del traffico internazionale di droga e armi, tutelando la sicurezza dei cittadini e la stabilità del territorio.
Catturati due brasiliani: droga e armi al confine italo-elvetico
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