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venerdì 31 Ottobre 2025

Ferragni, al processo: Voglio dimostrare la mia innocenza

Chiara Ferragni, figura di spicco nel panorama dell’influencer marketing, ha espresso la volontà di partecipare attivamente alle udienze del processo che la vede accusata di truffa.
Questa decisione, motivata dal desiderio di adempiere al rispetto dovuto alla giustizia, di confutare le accuse mosse e di dimostrare la propria innocenza, si scontra con le dinamiche procedurali che caratterizzeranno la prima fase del procedimento.

L’avviso di conclusione delle indagini, firmato dai magistrati Eugenio Fusco e Cristian Barilli, è stato notificato a fine gennaio e coinvolge non solo Chiara Ferragni, ma anche figure chiave associate alle controversie relative al pandoro natalizio e alle uova di Pasqua: il suo ex collaboratore Fabio Damato, Alessandra Balocco (amministratore delegato dell’azienda dolciaria piemontese, scomparsa prematuramente), e Francesco Cannillo, presidente di Cerealitalia-ID.

La complessità del caso si riflette nella pluralità di soggetti coinvolti e nella delicatezza delle accuse, che sollevano interrogativi sul rapporto tra immagine pubblica, responsabilità aziendale e trasparenza nelle attività promozionali.
L’udienza di domani, inserita in un calendario fitto di procedimenti, si configura come un passaggio tecnico essenziale per la costituzione formale delle parti in causa.
Si prevede un rinvio al pomeriggio per l’eventuale discussione delle richieste di costituzione di parti civili, un elemento cruciale che potrebbe ampliare il perimetro del contendere.
L’accordo raggiunto con il Codacons, che ha visto la chiusura di tutte le questioni amministrative e risarcitorie, e l’impegno di Ferragni a sostenere un progetto a favore delle donne vittime di violenza, stalking e omotransfobia, rappresenta un tentativo di risoluzione extragiudiziale che tuttavia non esclude la possibilità di ulteriori sviluppi.
Nonostante l’accordo con il Codacons, la potenziale apertura a nuove istanze di parte civile introduce un elemento di incertezza.
Singoli consumatori o altre associazioni potrebbero presentare richieste di risarcimento danni, sebbene al momento non siano state rilevate denunce formali nell’ambito delle indagini.

Un ulteriore sviluppo potrebbe derivare dall’ex socio Pasquale Morgese, già impegnato in precedenti azioni legali contro l’imprenditrice relative a questioni di bilancio all’interno di Fenice.

La scelta della strategia difensiva, inclusa la valutazione di un rito abbreviato, rappresenta un aspetto determinante per gli imputati, tra cui Chiara Ferragni, e inciderà sull’evoluzione del processo.
L’intera vicenda, oltre alla dimensione giuridica, solleva interrogativi etici e di responsabilità sociale nell’era dell’influenza digitale, evidenziando la necessità di una maggiore trasparenza e di un quadro normativo più chiaro per le attività di marketing e promozione online.

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