Nel cuore di Milano, la rete urbana si è trasformata ieri sera in un palcoscenico improvvisato per un inseguimento ad alta tensione.
Un uomo di 41 anni, cittadino marocchino con precedenti penali, ha dato vita a una rocambolesca fuga in scooter, sviluppatasi nell’arco di quasi sei chilometri e che ha coinvolto diverse arterie periferiche della città.
L’episodio, verificatosi intorno alle 18:30 in prossimità di via Ampère, ha avuto origine da un controllo di routine da parte di una pattuglia della polizia.
L’uomo, in conversazione con due complici, si è dato alla fuga al sopraggiungere della volante, innescando una dinamica che ha messo a dura prova la prontezza e la capacità di reazione degli agenti.
La fuga, caratterizzata da manovre pericolose e violazioni del codice stradale, ha visto lo scooter sfrecciare contromano lungo via Lambrate, creando una situazione di grave pericolo per la sicurezza degli altri utenti della strada.
L’inseguimento ha poi proseguito lungo via Leoncavallo, via Teodosio, via Ponzio, via Console Flaminio, per concludersi in via Ortica, sempre contromano.
Questa scelta di percorso, apparentemente casuale, suggerisce una conoscenza pregressa del territorio da parte del fuggitivo, potenzialmente utile per eludere le forze dell’ordine.
L’arresto, arrivato a conclusione dell’inseguimento, ha permesso agli agenti di procedere a un’accurata perquisizione personale.
Il ritrovamento di 600 grammi di hashish e 4.500 euro in contanti, nascosti all’interno dello scooter, ha confermato i sospetti degli investigatori, delineando un quadro di attività illecita preesistente e di un’organizzazione criminale più ampia, dedita al traffico di stupefacenti.
L’episodio solleva interrogativi sulla crescente complessità del fenomeno dello spaccio di droga nelle aree periferiche di Milano e sulla necessità di intensificare i controlli e di adottare strategie di prevenzione più mirate.
L’utilizzo di scooter, spesso difficili da identificare e da rintracciare, rappresenta una sfida crescente per le forze dell’ordine, richiedendo un costante aggiornamento delle tecniche investigative e un potenziamento della collaborazione tra le diverse unità operative.
Inoltre, la quantità di denaro sequestrato fa presagire un giro d’affari considerevole, alimentando preoccupazioni sulla presenza di capitali illeciti che reinvestiti in altre attività criminali.
L’indagine è ora focalizzata sull’identificazione dei complici coinvolti e sulla ricostruzione della filiera di approvvigionamento della droga.