Il Teatro Parioli Costanzo di Roma ha recentemente ospitato una rappresentazione intensa e commovente: “Senza Parole”, la vincitrice del prestigioso Premio Maurizio Costanzo dedicato al teatro carcerario. L’evento, culminazione di un percorso artistico profondamente umano, ha segnato l’inaugurazione, nell’ottobre 2024, dell’omonima associazione, nata per onorare la memoria del giornalista e regista, figura sensibile alle tematiche del reinserimento sociale e alla riabilitazione attraverso l’arte.La sceneggiatura, frutto di una collaborazione straordinaria tra i detenuti della Casa Circondariale Sanquirico di Monza e la compagnia Geniattori, guidata dal regista e attore Mauro Sironi, si è distinta tra ventisei candidature, catturando l’attenzione di una giuria illustre composta da Pino Strabioli, Brunilde Di Giovanni e Paolo Conti. La scelta non è caduta su virtuosismi formali, bensì sulla capacità di evocare, con semplicità e potenza, la realtà del carcere.La narrazione si sviluppa attraverso undici quadri, presentati in una coreografia silenziosa, dove i detenuti si muovono dietro una cornice, lasciando che i gesti, le espressioni e la fisicità trasmettano le loro storie. La voce narrante di Mauro Sironi fa da filo conduttore, accompagnando il pubblico in un viaggio che ripercorre le tappe emblematiche di una giornata carceraria: dall’amara formalità della fotografia di ingresso, alle incerte speranze che accompagnano il momento della liberazione.Lo spettacolo non è un mero resoconto di eventi, ma una profonda riflessione sulla condizione umana, sull’esclusione e sulla ricerca di dignità. Si coglie la fragilità dietro le mura, la quotidianità fatta di piccole perdite e di preziose riconquiste, il bisogno di comunità, la forza della preghiera e l’importanza del confronto interiore. È un invito a guardare oltre le etichette, a riconoscere l’umanità che sopravvive, a volte ferita, a volte resiliente, dietro le sbarre.Il Premio Maurizio Costanzo nelle carceri rappresenta un segnale importante, un investimento nel potenziale umano, un’opportunità per offrire ai detenuti gli strumenti per elaborare il proprio passato, per costruire un futuro migliore. L’iniziativa, sostenuta da Intesa SanPaolo, Nuovo Imaie e Fondazione Lottomatica, prevede un premio in denaro destinato alla Compagnia vincitrice, un ulteriore incentivo per la produzione di spettacoli che sappiano coniugare arte e impegno sociale. La presenza in sala di personalità di spicco come Maria De Filippi, Giobbe Covatta e Francesco Rutelli testimonia il crescente interesse verso un teatro che non si limita a intrattenere, ma che vuole essere uno strumento di cambiamento e di speranza. Un teatro che parla di redenzione, di possibilità di riscatto, di forza per ricominciare.
Senza Parole: Teatro, Carcere e Redenzione a Roma
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