Nel cuore del Parco Regionale dei Monti Picentini, un’area di pregevole valore naturalistico e paesaggistico, è stata smascherata una discarica abusiva di proporzioni allarmanti.
 La scoperta, effettuata dai Carabinieri di Montella, in provincia di Avellino, rivela un quadro di grave illegalità e di spoliazione ambientale che solleva interrogativi urgenti sulla sorveglianza e la tutela del territorio.
L’indagine ha portato all’identificazione di un uomo di 37 anni, residente nella zona, che, con azioni deliberatamente lesive dell’ambiente, ha trasformato un’area vincolata in un deposito incontrollato di rifiuti pericolosi e di risulta.
 La discarica, di dimensioni considerevoli, conteneva carcasse di veicoli in stato di abbandono, motori dismessi, batterie esauste, pneumatici inutilizzati e quantità ingenti di oli bruciati, sostanze tutte potenzialmente dannose per la salute umana e per l’ecosistema circostante.
 La presenza di questi rifiuti rappresenta un rischio concreto di contaminazione del suolo e delle acque, con effetti a lungo termine sulla biodiversità e sulla qualità della vita nella comunità locale.
La gravità della situazione è aggravata dalla constatazione che, all’interno della stessa area sequestrata, era stata realizzata in maniera illegale una costruzione, presumibilmente utilizzata per agevolare le attività illecite di stoccaggio e smaltimento dei rifiuti.
 Questo abuso edilizio, commesso in un’area sottoposta a rigidi vincoli paesaggistici, denota una pianificazione deliberata volta a eludere le normative vigenti e a sfruttare il territorio a proprio vantaggio, senza curarsi delle conseguenze negative per la collettività.
Il responsabile, ora al vaglio della Procura della Repubblica di Avellino, è accusato di una serie di reati che abbracciano diverse aree del diritto: violazioni ambientali, in particolare in relazione allo smaltimento illegale di rifiuti pericolosi; reati edilizi, per la realizzazione abusiva della costruzione; e violazioni delle norme in materia di tutela del paesaggio, considerate la localizzazione dell’area all’interno di un parco regionale.
L’episodio riapre il dibattito sulla necessità di rafforzare i controlli e i sistemi di prevenzione per contrastare i fenomeni di illegalità ambientale che minacciano la salvaguardia del patrimonio naturale italiano.
 È imperativo che le istituzioni, a livello locale e nazionale, promuovano una maggiore consapevolezza ambientale tra i cittadini e che si intensifichi la collaborazione tra le forze dell’ordine, gli enti di controllo e le comunità locali per garantire una protezione efficace del territorio e delle sue risorse.
 La vicenda dei Monti Picentini rappresenta un campanello d’allarme che invita a una riflessione profonda sul rapporto tra sviluppo economico, rispetto dell’ambiente e responsabilità sociale.



 
                                    


