In seguito a un inquietante episodio che ha gettato un’ombra di preoccupazione sull’intera comunità, il Comitato per l’Ordine Pubblico e la Sicurezza di Napoli ha attivato un protocollo di sicurezza rafforzato, esteso sia a don Maurizio Patriciello, guida spirituale della parrocchia San Paolo Apostolo a Caivano, sia alla stessa struttura parrocchiale.
L’escalation di minacce, concretizzata con la consegna di un proiettile 9×21 all’interno di un quotidiano indirizzato al sacerdote – un gesto gravissimo che lo lega, in modo diretto e allarmante, a dinamiche criminali radicate nel territorio – ha imposto un intervento immediato e risoluto.
La riunione, tenutasi in Prefettura e alla quale ha partecipato attivamente don Maurizio, ha visto la convergenza di rappresentanti delle forze dell’ordine e delle istituzioni locali, con l’obiettivo di definire una risposta concreta e proporzionata alla gravità della situazione.
Il Prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha espresso con fermezza la necessità di superare i gesti di solidarietà, pur riconoscendone l’importanza simbolica, e di agire con determinazione per garantire la sicurezza del sacerdote e della comunità che serve.
“Lo Stato è presente, e lo dimostra con azioni concrete e senza esitazione,” ha dichiarato il Prefetto, sottolineando che le misure di sicurezza sono già state intensificate e che ulteriori attività sono state avviate immediatamente dopo l’episodio.
L’attenzione è focalizzata non solo sul territorio del Parco Verde, area particolarmente sensibile a causa della presenza di organizzazioni criminali, ma anche sulla protezione personale di don Maurizio.
Il gesto intimidatorio non è stato interpretato come un atto isolato, ma come un campanello d’allarme che evidenzia la persistenza di strutture di potere illegali e la loro volontà di intimidire chi si oppone alle loro attività.
Don Maurizio Patriciello, infatti, non rappresenta solo una figura religiosa, ma un punto di riferimento cruciale per la comunità di Caivano, un catalizzatore di cambiamento sociale che ha promosso un modello di rigenerazione urbana e di riconnessione tra i cittadini e le istituzioni.
Il “modello Caivano”, nato dall’impegno del sacerdote e della sua equipe, è stato riconosciuto come un esempio virtuoso, replicabile in altre aree d’Italia, e la sua tutela diventa quindi una priorità nazionale.
L’intensificazione delle misure di sicurezza risponde all’esigenza di proteggere un patrimonio inestimabile: l’impegno civile e la speranza di una comunità che aspira a liberarsi dalla morsa della criminalità organizzata.
Il gesto intimidatorio, lungi dal raggiungere il suo intento di intimidazione, ha rafforzato il senso di responsabilità collettiva e la determinazione a proseguire il percorso di rinascita che don Maurizio Patriciello ha sapientemente avviato.
La Prefettura ha annunciato un continuo monitoraggio della situazione e la disponibilità a ulteriori interventi, garantendo un sostegno costante al sacerdote e alla parrocchia.