La crescente ondata di violenza giovanile a Napoli rappresenta una sfida complessa e urgente, una questione che il prefetto Michele di Bari ha giustamente definito un’emergenza educativa di portata cittadina. La recente escalation di episodi, inclusi atti di aggressione e vandalismo, ha portato a una rimodulazione strategica delle forze dell’ordine e a una riorganizzazione delle priorità nella gestione della sicurezza urbana, soprattutto in vista della stagione estiva.Il prefetto, al termine di un’attenta valutazione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, ha evidenziato la necessità di implementare servizi di vigilanza mirati e selettivi, focalizzati su aree di particolare vulnerabilità e aggregazione giovanile. L’analisi degli eventi pregressi fornisce una mappa dettagliata delle aree più critiche, consentendo una risposta più efficace e preventiva. L’episodio di violenza ai danni di una donna a Fuorigrotta, un atto deplorevole compiuto da minori non imputabili, ha acceso i riflettori su una realtà angosciante e ha rafforzato la consapevolezza di un problema strutturale.La violenza giovanile non è un mero fenomeno criminale, ma una manifestazione di una più profonda crisi di valori e di un vuoto educativo. Richiede un approccio multidisciplinare che coinvolga attivamente l’intera comunità: famiglie, istituzioni religiose, associazioni di quartiere, scuole e enti locali. La sinergia tra questi attori è cruciale per creare spazi di crescita positiva, promuovere modelli di comportamento responsabili e offrire alternative costruttive ai giovani a rischio. Non si tratta solo di reprimere, ma di educare, di ascoltare e di offrire opportunità.La prevenzione rimane la pietra angolare di qualsiasi strategia efficace, ma non è sufficiente. È necessario un rafforzamento dei controlli, una maggiore presenza delle forze dell’ordine nelle aree sensibili e una comunicazione trasparente con i cittadini. La città metropolitana ha già attivato servizi di prevenzione che stanno producendo risultati incoraggianti, ma la vigilanza non può mai essere allentata, poiché la recidiva e la comparsa di nuove forme di disagio sociale rappresentano una minaccia costante.L’obiettivo finale non è solo garantire la sicurezza urbana, ma costruire una società più giusta, inclusiva e attenta alle esigenze dei giovani. Gli episodi di violenza, pur apparentemente isolati, sono campanelli d’allarme che ci invitano a una profonda riflessione e a un impegno collettivo per il futuro della città. La sfida è complessa, ma la risposta richiede coraggio, determinazione e una visione condivisa di una Napoli più sicura e più giusta per tutti.
Napoli, emergenza giovanile: prefetto Di Bari chiede un’azione urgente.
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