Il pesante fardello della sentenza della Corte Europea dei Diritti Umani del 30 gennaio scorso, che ha sancito la responsabilità dello Stato italiano per la mancata bonifica di aree gravemente inquinate nel cuore della Terra dei Fuochi, sta innescando una risposta operativa complessa e multidimensionale. Il bilancio finora conseguito – sanzioni amministrative per un ammontare di quasi 7 milioni di euro, 139 denunce, oltre 50 flagranze di reato legate a traffici illeciti, sversamenti abusivi e innesco doloso di incendi, 300 veicoli sequestrati e 80 attività produttive temporaneamente sospese – è la fotografia di un impegno straordinario.L’azione congiunta e coordinata di forze dell’ordine territoriali e specialistiche (Carabinieri, Polizia Stradale, Corpo Forestale, Polizia metropolitana), supportata dal contingente dell’Esercito “Strade Sicure”, dalle Polizie locali, da Metropolitana e coadiuvata da un team di esperti provenienti dai Vigili del Fuoco, dall’ARPAC (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale), dall’Ispettorato del Lavoro, dalle ASL (Aziende Sanitarie Locali) e dall’ICQRF (Ispettorato Centrale della Protezione Ambientale), sotto la direzione dei Prefetti di Napoli (Michele di Bari) e Caserta (Lucia Volpe) e con il supporto di un incaricato del Ministro dell’Interno, testimonia la gravità percepita della situazione.Le recenti operazioni di controllo, concentrate su aree strategiche come San Felice a Cancello, Gricignano di Aversa, Casagiove, Castelvolturno (Caserta) e Acerra, Nolano, Quarto, Pomigliano d’Arco e Casandrino (Napoli), hanno mirato a interrompere filiere illegali di traffico e smaltimento di rifiuti. L’attenzione si è focalizzata in particolar modo sui trasporti di materiali di risulta e ferrosi, sulle officine meccaniche, sui depositi di materiale edile e ferroso, rivelando una rete intricata di attività illecite. Gli otto sequestri effettuati, con una prevalenza nel napoletano, hanno portato alla luce anche un’azienda tessile operante in condizioni abusive e un’area privata di considerevole estensione adibita allo stoccaggio di rifiuti speciali ed elettrodomestici dismessi.Il Comitato interprovinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica ha fissato l’intensificazione dei controlli come priorità, soprattutto negli orari più critici, al fine di garantire la piena attuazione della sentenza Cedu. Questo impegno si traduce in un potenziamento del personale della Polizia Stradale, operante in sinergia con il Compartimento Campania-Basilicata, con immediate conseguenze in termini di nuove denunce, sequestri e sanzioni.Oltre all’intensificazione dei controlli, è stata definita una seconda direttrice strategica, incentrata sulla verifica della correttezza delle operazioni lungo l’intera filiera produttiva e commerciale. Sono previste iniziative di formazione congiunta per gli operatori, promosse dalla Polizia metropolitana, e la sottoscrizione di un protocollo con il Consorzio Polieco per favorire la raccolta e il riciclo delle plastiche agricole, un fattore cruciale nella prevenzione di accumuli incontrollati e del rischio di incendi, spesso scatenati da comportamenti dolosi. La complessità della sfida richiede un approccio olistico, che coinvolga non solo le forze dell’ordine, ma anche gli enti locali, le associazioni di categoria e l’intera comunità, al fine di contrastare efficacemente un fenomeno che affligge da decenni il territorio e che ha implicazioni sanitarie, ambientali ed economiche di vasta portata.
Terra dei Fuochi: Massicci Controlli Dopo la Sentenza Cedu
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