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Sicut Sagittae: Napoli celebra dieci anni di musica antica

Nel cuore pulsante del centro storico di Napoli, un’oasi di raffinatezza musicale si rinnova: la Domus Ars, in via Santa Chiara, ospita l’edizione decennale di “Sicut Sagittae”, rassegna di musica antica promossa dalla Fondazione Il Canto di Virgilio con il sostegno del Ministero della Cultura e della Regione Campania.
Tre appuntamenti, un percorso sinfonico che abbraccia un arco temporale significativo, dal fervore del Seicento alla delicatezza del Cinquecento, offrono un’immersione nel suono del passato.
“Sicut Sagittae,” un nome evocativo che richiama la rapidità e la precisione di una freccia, è il frutto dell’acuta visione di Antonio Florio, un intellettuale e musicologo che ha saputo intuire la crescente sete di pubblico per un repertorio spesso trascurato.
In questi dieci anni, la rassegna si è imposta come un punto di riferimento imprescindibile nel panorama musicale italiano, un baluardo per la conservazione e la valorizzazione di un patrimonio sonoro di inestimabile valore.

L’edizione del decennale si presenta come un omaggio a questa storia, un’occasione per celebrare non solo un traguardo, ma anche la missione che anima la rassegna: restituire alla luce la bellezza e la complessità della musica antica, con un approccio rigoroso e appassionato.
Il viaggio musicale si apre il 5 ottobre con “Maestro e Vice Maestro,” un concerto che esplora l’effervescenza della Napoli barocca, attraverso le opere di Alessandro Scarlatti e Francesco Mancini.

Marta Fumagalli, mezzosoprano dalla voce cristallina, e Angelo Trancone, clavicembalista di virtuosismo riconosciuto, dialogano in un intreccio di melodie e armonie che restituiscono l’atmosfera vibrante di un’epoca.

A seguire, il 31 ottobre, la rassegna si immerge nel cuore del Cinquecento con un omaggio alla villanella napoletana, un genere musicale popolare che riflette la vivacità e la creatività del periodo.
Pino De Vittorio, interprete dalla profonda espressività, e Bor Zuljan, viola da mano dal tocco inconfondibile, danno voce a questa tradizione unica, intessendo un racconto di amore, passione e malinconia.
Il gran finale, venerdì 28 novembre, è un evento di risonanza internazionale: Concerto Italiano, guidato dal carismatico Rinaldo Alessandrini, uno dei massimi esperti e interpreti della musica antica, propone un’esecuzione ravvicinata e rivelatrice dei madrigali di Claudio Monteverdi.
L’esecuzione di “Come veggiamo usarsi ne’ madrigali moderni” non è solo un concerto, ma una lezione di storia, un’immersione nelle profondità dell’animo umano attraverso il linguaggio universale della musica.

La combinazione di rigore filologico e intensa emozione, marchio distintivo di Concerto Italiano, promette un’esperienza indimenticabile, un’occasione per riscoprire la potenza evocativa della musica di Monteverdi e la sua capacità di trascendere i confini del tempo.
Un appuntamento imperdibile per gli appassionati di musica e per chiunque desideri lasciarsi conquistare dalla magia del passato.

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