La garanzia di un futuro idrico solido non si limita all’ammodernamento tecnologico delle infrastrutture – potabilizzatori all’avanguardia, sistemi di monitoraggio avanzati e soluzioni innovative per la distribuzione – sebbene questi siano indubbiamente elementi cruciali. L’imperativo più urgente, secondo Gennaro Maione, presidente di Consac, durante il convegno “Il tempo dell’acqua” a Salerno, risiede in una profonda trasformazione culturale, un’elevata consapevolezza che permei ogni aspetto del rapporto tra individui, comunità e la risorsa acqua.L’acqua, infatti, emerge con sempre maggiore chiarezza come sentinella primaria della crisi climatica globale. Gli eventi meteorologici estremi – ondate di siccità devastanti, precipitazioni torrenziali che cancellano intere comunità, inondazioni che mettono a dura prova la resilienza del territorio – non sono episodi isolati, ma manifestazioni tangibili di un ciclo idrologico profondamente alterato. Questa destabilizzazione trascende le singole regioni, intrecciandosi con dinamiche planetarie quali l’acidificazione degli oceani, causata dall’assorbimento di anidride carbonica atmosferica, e l’innalzamento del livello dei mari, conseguenza diretta dello scioglimento dei ghiacciai e dell’espansione termica dell’acqua.Di fronte a questa complessità, la gestione dell’acqua si configura come una questione strategica di primaria importanza, che richiede una visione intergenerazionale. Non si tratta più di affrontare un problema meramente tecnico o economico, ma di ridefinire i nostri modelli di consumo, di produzione e di convivenza con l’ambiente. Il convegno ha esplorato percorsi concreti di adattamento, come la riqualificazione urbana per la gestione delle acque piovane, l’implementazione di sistemi di irrigazione a basso impatto, e la promozione di colture resistenti alla siccità. Altrettanto cruciale è la mitigazione, ovvero la riduzione delle emissioni di gas serra che alimentano il cambiamento climatico.La discussione si è estesa alla necessità di promuovere l’educazione ambientale fin dalla prima infanzia, incoraggiando pratiche sostenibili e responsabilizzando i cittadini a diventare attori consapevoli nella salvaguardia di questa risorsa vitale. L’acqua non è solo un bene economico, ma un patrimonio collettivo, un elemento essenziale per la salute del pianeta e per il benessere delle generazioni future. La sua gestione virtuosa rappresenta, quindi, una sfida globale che richiede un impegno condiviso e una profonda riflessione sui nostri valori e sulle nostre responsabilità.