Il progetto di recupero del lussuoso veliero Bayesian, affondato a Porticello nell’agosto dello scorso anno, entra in una fase cruciale, con l’approvazione definitiva del piano operativo da parte delle autorità marittime e investigative siciliane. La complessa operazione, coordinata dalla società TMC Marine, si propone di riportare in superficie il relitto, un’impresa ingegneristica di notevole portata che richiede precisione, tecnologia all’avanguardia e una profonda comprensione delle dinamiche ambientali e idrostatiche del sito di affondamento.Il piano, frutto di approfondite valutazioni delle condizioni del relitto e del fondale marino, prevede una prima fase di sollevamento parziale della sezione poppa, resa possibile dall’impiego della gru Hebo Lift 10. Tale manovra preliminare è essenziale per l’installazione di un sistema di imbracature di supporto, un’architettura complessa di cavi e punti di ancoraggio, che sosterranno il sollevamento definitivo del veliero, previsto per la fine di giugno.La complessità dell’operazione è accentuata dalle dimensioni imponenti del Bayesian, lungo 56 metri, che richiedono l’utilizzo di otto stroppi principali in acciaio strategicamente posizionati sotto lo scafo. La loro installazione è preceduta dal passaggio di quattro cime di segnalazione sotto la prua, un’operazione delicata che richiede una perfetta sincronizzazione tra le squadre di immersione e i tecnici a terra.Parallelamente alla preparazione del sollevamento, le squadre di recupero hanno intensificato le attività di ricerca e recupero di materiali staccatisi dal relitto. Un’indagine visiva a 360 gradi, condotta con apparecchiature sommergibili a controllo remoto (ROV), ha permesso di individuare 17 potenziali componenti, tra cui l’involucro di una zattera di salvataggio e elementi di arredo di coperta, all’interno di un raggio di 20 metri dalla nave. Questi materiali sono stati recuperati e trasportati a Termini Imerese, dove è stato predisposto un alloggiamento in acciaio sulla banchina per lo scafo del veliero.Marcus Cave, direttore di TMC Marine, ha sottolineato l’importanza della collaborazione con le autorità e l’impegno a procedere con progressi sistematici nei preparativi, senza compromettere la sicurezza del personale operativo e la salvaguardia dell’ambiente marino. La rimozione dell’albero maestro, alto 72 metri, richiederà l’utilizzo di utensili da taglio di precisione, un’operazione che sarà eseguita con estrema cautela per evitare ulteriori danni allo scafo.L’intero progetto rappresenta una sfida ingegneristica senza precedenti, che richiede una combinazione di competenze specialistiche, tecnologie avanzate e una profonda responsabilità ambientale. Il successo dell’operazione non solo permetterà il recupero del veliero, ma anche fornirà preziose informazioni sulle dinamiche di affondamento e sulle tecniche di recupero di relitti in acque profonde.
Bayesian: Fase Cruciale per il Recupero del Lussuoso Veliero
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