L’entrata in vigore del nuovo regime di agevolazioni contributive, destinato a incentivare l’inserimento lavorativo dei giovani under 35, si avvicina con l’avvio del 1° luglio 2025. La recente comunicazione dell’Istituto Nazionale Previdenza Sociale (INPS) precisa un aspetto cruciale: l’esonero contributivo, riservato alle aziende che assumono o trasformano contratti a tempo indeterminato per questa fascia d’età, è subordinato alla dimostrabile creazione di un effettivo incremento della forza lavoro.Questo elemento, apparentemente tecnico, introduce una condizione fondamentale per l’accesso al beneficio. Non si tratta semplicemente di assumere un giovane, ma di farlo in modo tale da generare un impatto positivo sul piano occupazionale complessivo dell’azienda. In altre parole, l’azienda dovrà dimostrare che l’assunzione o la trasformazione contrattuale non comporti la sostituzione di un altro dipendente, ma l’effettivo aumento del numero di lavoratori in organico.La novità, introdotta per affinare l’efficacia dell’incentivo e orientarlo verso la creazione di nuovi posti di lavoro, riflette una strategia volta a evitare fenomeni di “sostituzione”, in cui i bonus contributivi finirebbero per finanziare assunzioni che non portano a un reale aumento dell’occupazione. L’obiettivo è massimizzare l’impatto positivo del beneficio sulla crescita dell’occupazione giovanile, promuovendo un modello di sviluppo economico sostenibile e inclusivo.L’interpretazione della “creazione di un incremento occupazionale netto” sarà oggetto di attenta analisi e interpretazione da parte delle aziende e degli operatori del settore. Sarà fondamentale definire con precisione i criteri e le modalità per la misurazione di tale incremento, tenendo conto di specificità settoriali e dimensionali. L’INPS, con tutta probabilità, fornirà ulteriori chiarimenti e linee guida operative per facilitare l’applicazione della norma e garantire uniformità di interpretazione a livello nazionale.Questa condizione di incremento occupazionale netto rappresenta un passaggio cruciale nell’evoluzione delle politiche attive del lavoro, che si orientano verso una maggiore responsabilizzazione delle imprese e una valutazione più rigorosa dell’efficacia degli incentivi. In sintesi, il bonus giovani, per essere fruito, non sarà più un mero atto formale, ma un investimento reale nella crescita dell’occupazione giovanile e nello sviluppo sostenibile del sistema economico italiano. L’attenzione si sposta dalla semplice assunzione alla creazione di valore occupazionale, promuovendo un approccio più strategico e orientato ai risultati.