L’implementazione delle “Città 30″ sta rivelando benefici tangibili e inaspettati, ridefinendo il paradigma della mobilità urbana e offrendo una prospettiva innovativa per la sostenibilità e la sicurezza stradale. Uno studio approfondito condotto da GO-Mobility, basato su un’analisi pionieristica dei dati provenienti dalle scatole nere dei veicoli a Bologna, quantifica in modo preciso l’impatto positivo di questa politica, sfatando preconcetti radicati e offrendo una base empirica per la sua estensione.L’indagine, che ha esaminato oltre 135.000 viaggi reali tra il 2023 e il 2024, ha evidenziato un’aderenza media al limite di velocità di 30 km/h pari al 60% delle percorrenze. Questo cambiamento, apparentemente modesto, ha generato un’onda di effetti positivi a cascata. Si è assistito a una drastica riduzione delle frenate brusche (-58%), indicatore chiave di situazioni di emergenza e potenziale rischio di incidenti. Parallelamente, le accelerazioni anomale si sono ridotte del 31%, segnalando un approccio alla guida più controllato e meno stressante.La diminuzione delle frenate e delle accelerazioni brusche non si è tradotta in un aumento significativo dei tempi di percorrenza. L’incremento medio, in scenari di rispetto integrale del limite, si attesta intorno ai 30 secondi per un viaggio di 10 minuti, un sacrificio minimo in cambio di un miglioramento significativo della sicurezza e della qualità dell’aria.L’analisi dei Big Data generati dai dispositivi di bordo – un volume di informazioni che supera i diversi Gigabyte – ha permesso di quantificare una riduzione delle emissioni inquinanti e di gas serra fino al 17% per chilometro percorso. Questo dato è particolarmente rilevante nel contesto della lotta al cambiamento climatico e del miglioramento della salute pubblica urbana.Il modello bolognese rappresenta un caso studio prezioso per altre città italiane che aspirano a promuovere una mobilità più sostenibile e sicura. L’approccio basato sui dati, che permette di monitorare l’efficacia delle politiche di mobilità in tempo reale, si rivela uno strumento fondamentale per il processo decisionale.”La disponibilità di dati precisi e puntuali è essenziale per una valutazione rigorosa dell’impatto delle politiche di mobilità,” afferma Daniele Mancuso, CEO di GO-Mobility. “Siamo convinti che le nostre analisi contribuiranno a illuminare il dibattito spesso polarizzato sulle Città 30, fornendo elementi concreti e oggettivi a supporto delle decisioni.”L’iniziativa bolognese dimostra come una velocità moderata possa non solo migliorare la sicurezza stradale, ma anche promuovere una guida più ecologica e ridurre lo stress urbano, creando un ambiente più vivibile e sostenibile per tutti i cittadini. L’analisi dettagliata dei dati, unita alla capacità di interpretazione, apre la strada a un futuro in cui la mobilità urbana è progettata per il benessere di tutti.
Città 30: Bologna, dati alla mano, la svolta verde e sicura.
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