L’area industriale ex Lebole di Arezzo, un tempo fulcro di produzione tessile e simbolo di un’era d’oro per il Made in Italy, è stata teatro questa mattina di un complesso intervento volto a ristabilire la legalità e a segnare una nuova fase del suo sviluppo. Un massiccio dispositivo di forze dell’ordine – composto da polizia, carabinieri e polizia municipale – ha proceduto allo sgombero degli edifici occupati, operazione richiesta dalla famiglia Carrara, proprietaria del sito con sede a Pistoia.L’intervento, che ha coinvolto un numero considerevole di uomini e mezzi, ha portato al controllo dei capannoni che un tempo ospitavano una delle aziende di riferimento del settore moda italiano, lasciando emergere un quadro più ampio di una situazione di degrado e di precarietà abitativa. Sebbene l’operazione abbia identificato una decina di occupanti, l’ipotesi è che il numero complessivo di persone che trovavano rifugio all’interno dell’area abbandonata sia significativamente più alto, sollevando interrogativi sulle dinamiche sociali che hanno portato a questo fenomeno.La vicenda dell’ex Lebole si intreccia con la più ampia crisi del tessuto industriale aretino, un’eredità di scelte strategiche e di cambiamenti economici che hanno lasciato un vuoto da colmare. La famiglia Carrara, in qualità di proprietaria, ha agito nell’ambito delle proprie prerogative legali, ma l’evento sottolinea l’importanza di affrontare le cause profonde che spingono persone a cercare rifugio in aree dismesse, spesso in condizioni di vulnerabilità.L’imminente passaggio dell’area, estesa su un vasto comprensorio di circa 170.000 metri quadrati, alla società Peschiera, controllata dall’imprenditore Patrizio Bertelli, figura chiave del gruppo Prada, rappresenta una prospettiva di riqualificazione e di rilancio economico. La firma del preliminare d’acquisto segna l’avvio di un progetto ambizioso, che mira a restituire all’area la sua dignità e a integrarla in un contesto urbano più dinamico e sostenibile. L’intervento di oggi, con la denuncia degli occupanti per invasione di immobili, si accompagna a misure di vigilanza continua, volte a prevenire ulteriori intrusioni e a garantire la sicurezza del sito in attesa di ulteriori provvedimenti amministrativi e urbanistici. La complessa vicenda dell’ex Lebole, pertanto, si conclude con un atto di riaffermazione della legalità, ma anche con l’apertura di una riflessione più ampia sulle fragilità sociali e le opportunità di sviluppo del territorio aretino. Il futuro dell’area industriale, un tempo cuore pulsante della moda italiana, è ora nelle mani di un nuovo soggetto, chiamato a interpretare una sfida epocale.
Ex Lebole: Sgombero, Legalità e Nuove Speranze per Arezzo
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