“Felix, dare to dream”: un’immersione nella vita di un ribelle artistico, un pioniere del tatuaggio e un uomo che ha incarnato l’essenza del vivere libero. Il documentario, proiettato al cinema Anteo di Milano, non è semplicemente una biografia, ma un’esplorazione della filosofia di Felix Leu, un’anima nomade nata in Svizzera e scomparsa prematuramente nel 2002, lasciando dietro di sé un’eredità artistica e familiare di inestimabile valore.Il film si configura come un viaggio introspettivo, un mosaico di ricordi e testimonianze affidato alla moglie Loretta e ai quattro figli, pilastri fondamentali della Leu Family. La loro voce si intreccia per rivelare la complessità di un uomo che ha rifiutato le convenzioni, abbracciando un nomadismo esistenziale e una libertà d’azione che lo hanno portato a viaggiare in lungo e in largo, conquistando il mondo con la sua arte.Felix Leu non è stato solo un tatuatore rivoluzionario, ma un vero e proprio architetto di un nuovo modo di vivere, un mentore per chi aspirava a sottrarsi alle gabbie imposte dalla società. La sua arte, profondamente radicata nella cultura tribale e nei simbolismi ancestrali, si è evoluta in un linguaggio universale che ha saputo parlare al cuore di persone provenienti da ogni angolo del globo. Il suo approccio al tatuaggio, lontano dalle mode passeggere, si è concentrato sulla narrazione visiva, sulla creazione di opere uniche che raccontano storie di persone, di luoghi, di esperienze di vita.Il documentario, firmato da Morgan Bertacca e Valerio Bariletti, solleva una questione cruciale: come conciliare una vita così radicalmente indipendente con la costruzione di una famiglia solida e di un’attività di successo a livello internazionale? La risposta, che emerge dalle parole dei suoi cari, risiede nella coerenza tra i principi che hanno guidato la sua esistenza: autenticità, passione, rispetto per l’unicità di ogni individuo. La Leu Family, infatti, non è solo un gruppo di artisti, ma una comunità basata su valori di condivisione, collaborazione e mutuo supporto.L’approccio dei registi è stato diacritico e profondamente personale, adottando un ethos “Do It Yourself” che si riflette anche nella realizzazione del documentario stesso. Lungi dall’essere una celebrazione agiografica, il film offre uno sguardo onesto e a tratti commovente sulla vita di Felix Leu, svelandone le fragilità, le sfide e i momenti di profonda introspezione. “Felix, dare to dream” è un invito a interrogarsi sul significato della libertà, sull’importanza di seguire la propria passione e sulla possibilità di creare una vita significativa, al di là delle aspettative altrui. È un omaggio a un uomo che ha saputo trasformare l’arte in uno stile di vita, lasciando un segno indelebile nel mondo del tatuaggio e nell’immaginario collettivo.
Felix Leu: Un Ribelle Artistico e il Suo Sogno.
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