La Lombardia si conferma una locomotiva economica per l’Italia, ma il suo percorso verso la sostenibilità rivela un quadro complesso, fatto di progressi significativi affiancati da sfide pressanti. Un’analisi approfondita, elaborata dal centro studi di Assolombarda, delinea un’economia regionale che, pur mantenendo una solida posizione a livello internazionale, deve accelerare la transizione verso un modello più equo e rispettoso dell’ambiente.Nel decennio 2015-2024, la crescita del Prodotto Interno Lordo (PIL) lombardo (+12,3%) si è distinta per la sua robustezza, superata solo dalla regione catalana. Questo dato, interpretato alla luce del potere d’acquisto, colloca la Lombardia al secondo posto a livello nazionale, quasi alla pari con le regioni più avanzate della Germania. L’eccellenza si riflette anche nel settore dell’export, che ha registrato un’espansione considerevole del 47,2% nello stesso periodo. Questa performance dinamica è il risultato di una combinazione di fattori, tra cui la specializzazione in settori ad alto valore aggiunto, la capacità di innovazione e la presenza di un tessuto imprenditoriale vivace e competitivo.Tuttavia, la prosperità economica non deve oscurare le responsabilità ambientali. La Lombardia ha intrapreso azioni concrete per ridurre il consumo di energia, ottenendo risultati incoraggianti con una diminuzione del 9,7% tra il 2015 e il 2022. Anche le emissioni di gas serra hanno subito una riduzione, seppur moderata, del 5,6%, trainata soprattutto dal settore industriale che ha dimostrato una maggiore sensibilità verso le tematiche ambientali (-21,8%). Questa performance, pur positiva, deve essere interpretata nel contesto di obiettivi globali di decarbonizzazione sempre più ambiziosi.Un elemento distintivo della strategia lombarda è l’attenzione all’economia circolare. La regione ha implementato politiche volte a minimizzare la produzione di rifiuti urbani, mantenendo stabile il dato pro-capite a 472 chili per abitante nel 2023. L’efficienza nella raccolta differenziata, con una percentuale del 73,9%, posiziona la Lombardia tra le realtà più virtuose a livello nazionale, testimoniando un cambiamento culturale verso comportamenti più responsabili e attenti al futuro.Nonostante i progressi, la qualità dell’aria rimane una criticità urgente. La diminuzione delle concentrazioni di alcuni inquinanti, rispetto ai benchmark, è stata meno marcata, evidenziando la necessità di interventi più incisivi e mirati. Questa problematica non solo impatta sulla salute pubblica, ma compromette anche la reputazione della regione e ne ostacola la transizione verso un modello di sviluppo sostenibile. È necessario un approccio integrato, che coinvolga tutti gli attori del territorio, per affrontare in modo efficace le cause dell’inquinamento atmosferico, promuovendo al contempo soluzioni innovative e tecnologie pulite.La recente istituzione di un osservatorio sulla sostenibilità, promossa da Assolombarda, segna un ulteriore passo avanti nell’impegno della regione verso un’economia più equilibrata. Questa iniziativa mira a monitorare costantemente i progressi compiuti, identificare le aree di miglioramento e promuovere la condivisione di buone pratiche. Come sottolinea Alessandro Scarabelli, direttore generale di Assolombarda, l’obiettivo è conciliare le aspirazioni di sviluppo economico con la responsabilità sociale e ambientale, garantendo un futuro prospero e sostenibile per le generazioni future. Il percorso è ancora lungo, ma la Lombardia dimostra di essere consapevole delle sfide da affrontare e determinata a trasformarle in opportunità di crescita e progresso.
Lombardia: motore economico a corsa verso la sostenibilità.
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