Mobilità in Sardegna: un mosaico di spostamenti e sfide per il futuroUn’analisi approfondita dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, basata sui dati relativi al quarto trimestre del 2024 forniti dall’Osservatorio sulle tendenze della mobilità di passeggeri e merci del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, rivela una dinamicità impressionante nel tessuto sociale sardo. Ogni giorno, un nucleo consistente della popolazione – il 67,7%, pari a oltre un milione di persone – si avvia da casa per ragioni lavorative, formative, ricreative o per necessità diversificate, generando un totale di circa 2.566 milioni di spostamenti giornalieri, un incremento del 4% rispetto all’anno precedente. La distanza media percorsa per ciascuno di questi spostamenti si attesta a 68,13 chilometri, a testimonianza di un’ampia dispersione geografica delle attività e delle opportunità.Questi numeri, significativi a livello quantitativo, celano una complessa stratificazione di scelte e necessità. L’Istituto di formazione e ricerca per i trasporti (ISFORT) evidenzia come la componente casa-lavoro rappresenti circa il 32% degli spostamenti, seguita da attività varie (32%), tempo libero (29%) e studio (6%). Questa distribuzione suggerisce un intreccio cruciale tra esigenze lavorative, dinamiche sociali e opportunità di svago, tutti fattori determinanti nel definire i modelli di mobilità dell’isola.L’auto privata domina incontrastata come mezzo di trasporto preferito, impiegata dal 63,1% della popolazione, riflettendo una caratteristica comune a molte aree geografiche ma che in Sardegna, a causa della dispersione abitativa e della limitata adeguatezza del trasporto pubblico, assume contorni ancora più marcati. La mobilità attiva, ovvero gli spostamenti a piedi o in bicicletta, riveste invece un ruolo più significativo rispetto alla media nazionale, con il 54,8% dei residenti che dichiarano di utilizzarla per le attività quotidiane. Questo dato, che supera ampiamente il 41% nazionale, suggerisce una certa propensione all’attività fisica e una possibile consapevolezza dei benefici legati a una mobilità più sostenibile.L’analisi territoriale rivela come le aree vaste di Cagliari (655.000 spostamenti giornalieri), Sassari-Gallura (803.000), Nuoro (323.000), Oristano (278.000) e Sud Sardegna (494.000) siano i principali nodi di mobilità dell’isola. Un’alta percentuale di questi spostamenti avviene all’interno delle stesse aree di residenza, indicando una concentrazione di attività e servizi che genera flussi interni significativi.Confartigianato Sardegna sottolinea l’urgenza di un ripensamento delle politiche di trasporto, orientate a favorire una maggiore diversificazione delle opzioni a disposizione dei cittadini. La sostenibilità non si realizza attraverso un singolo approccio, ma attraverso la capacità di offrire una pluralità di scelte, che includano il trasporto pubblico efficiente, la mobilità attiva e l’intermodalità. L’obiettivo finale è ridurre l’impatto ambientale, ottimizzare l’uso delle risorse e migliorare la qualità della vita per tutti i sardi, creando un sistema di mobilità più resiliente e inclusivo, capace di rispondere alle sfide del presente e del futuro. La sfida cruciale risiede nella capacità di integrare le diverse modalità di trasporto, collegando i centri urbani alle aree periferiche e incentivando l’utilizzo di soluzioni innovative e sostenibili.
Mobilità in Sardegna: un milione di spostamenti al giorno
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