La retorica sovranista di Trump trova nuovamente espressione in un tweet che ha destato scalpori a livello internazionale, poiché propone la gratuità per le navi americane utilizzo dei canali strategici del Panama e dello Suez. Questa dichiarazione è stata resa nota sul social Truth ed è già suscitata vive discussioni tra gli analisti di politica estera e il mondo degli affari, in quanto sembra voler riproporre la tesi che queste acque internazionali debbano essere “gratuite” alle navi statunitensi. Il ragionamento di Trump parte dal presupposto che senza gli Stati Uniti questi canali non esisterebbero, ma tale argomentazione non tiene conto della complessità delle relazioni storiche e strategiche internazionali. Infatti i canali in questione sono stati realizzati con enormi sacrifici umani e risorse di altri paesi in un momento storico particolare: la seconda guerra mondiale e le conseguenti politiche imperialistiche del dopoguerra.La storia dei due canali è ricca di controversie e lotte per il controllo della rotta. Dopo l’invasione americana dell’Iraq, nel 2003, che ha messo a rischio i collegamenti marittimi tra Europa e Asia, la Cina si rivolse al regime del Cairo per un accordo per la costruzione di un nuovo canale nella regione meridionale, sempre con l’obiettivo di ridurre le interruzioni dei traffici.Oggi i canali rappresentano una questione complessa. Da un lato hanno ridotto il tempo necessario ai mercantili per raggiungere destinazioni in altre parti del mondo e ciò ne ha fatto uno snodo fondamentale della globalizzazione. Dall’altro, la loro gestione è oggetto di contrasti tra gli stati interessati. Un esempio sono i rapporti tra Cina e Stati Uniti. Quest’ultimi sospettano che la costruzione del canale a opera cinese possa essere un tentativo della Cina per guadagnare potere politico ed economico sulle rotte commerciali marittime globali.Nel frattempo, le nazioni dei paesi banchieri occidentali cercano di far rispettare i trattati internazionali e il principio della sovranità statale.
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