26 settembre 2023 – 14:08
Il formaggio di montagna, stagionato a lungo, si accompagna all’alpeggio, creando un prodotto tradizionale dal sapore unico.
A partire da oggi, i consumatori avranno la possibilità di scegliere tra tre diverse varianti di Fontina Dop, mantenendo inalterate le caratteristiche tipiche di questo formaggio prodotto nelle montagne della Valle d’Aosta. Gli ingredienti utilizzati saranno sempre gli stessi: sale, caglio e latte intero crudo proveniente dalle bovine autoctone della Val d’Aosta. Saranno garantiti rigorosi controlli per assicurare il rispetto del disciplinare e l’apposizione del marchio da parte del Consorzio. Il Consorzio Produttori e Tutela della Dop Fontina ha annunciato questa novità, sottolineando che al momento conta 162 soci produttori, tra cui 52 stagionatori e confezionatori. Dopo l’approvazione da parte del Ministero dell’Agricoltura della Sovranità Alimentare e delle Foreste (Masaf), la Fontina Dop sarà affiancata da due nuove denominazioni ufficiali: Fontina Dop Alpeggio e Fontina Dop Lunga Stagionatura. Si tratta di tre prodotti di montagna nati nelle alte vette della Valle d’Aosta, ma differiscono per aroma, colore, consistenza e palatabilità.”L’introduzione di queste nuove varianti rafforza il legame con il territorio e valorizza la produzione tipicamente montana della Fontina Dop”, sottolinea il Consorzio. Inoltre, è stata apportata una modifica al disciplinare riguardante i foraggi. Mentre il regolamento europeo richiede un minimo del 51% di alimenti provenienti dalla zona di produzione, il Consorzio Fontina Dop ha stabilito che almeno il 60% della razione alimentare di sostanza secca debba essere prodotto all’interno del territorio montano della Valle d’Aosta. Questo requisito permette di valorizzare le caratteristiche uniche del latte di alta montagna e di preservare l’antica pratica dell’allevamento con la monticazione delle bovine durante l’estate e l’approvvigionamento nei prati di fondovalle durante i mesi invernali, nel rispetto dei ritmi naturali montani.”L’obiettivo di questa iniziativa, che il Consorzio sta portando avanti da mesi”, afferma il Presidente Andrea Barmaz, “è quello di ottenere finalmente un riconoscimento e una valorizzazione del lavoro eccezionale svolto dai nostri casari per 100 giorni all’anno in alpeggio, in condizioni non proprio agevoli. La loro passione e dedizione testimoniano un’antica tradizione casearia da custodire e salvaguardare, insieme alla difesa della biodiversità dell’alta montagna e alle diverse metodologie di stagionatura che rappresentano una peculiarità del nostro territorio”.