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martedì 4 Novembre 2025

Sicilia: Crescita Economica a Due Velocità, Sfide Sociali Aperte

La Sicilia si configura come un’entità economica in evoluzione, segnata da un’innegabile crescita del Prodotto Interno Lordo e un’espansione delle esportazioni che la pongono al centro di dinamiche regionali positive.
Tuttavia, questa performance positiva coesiste con persistenti disuguaglianze strutturali che la posizionano, nel quadro nazionale, in una condizione di vulnerabilità sociale, in particolare per quanto riguarda le opportunità destinate alle nuove generazioni e alle donne.

Queste criticità compromettono la piena realizzazione del potenziale di sviluppo dell’Isola.

Il rapporto 2025 dell’European House Ambrosetti, presentato a Palermo nell’ambito dell’iniziativa Art Tank Sicilia, offre un’analisi approfondita di questa dicotomia.

I dati rivelano che, nel periodo compreso tra il 2019 e il 2023, la Sicilia ha superato significativamente la media nazionale in termini di incremento del Pil, registrando un aumento del 23,5% contro un 18,1% nazionale.
Questo dato, apparentemente positivo, assume un significato più complesso se contestualizzato con l’andamento del Prodotto Interno Lordo pro capite.
L’indicatore del PIL pro capite, considerato dagli esperti un termometro più accurato del benessere economico e sociale rispetto al dato aggregato del PIL, colloca la Sicilia al terzultimo posto tra le regioni italiane, con un valore pari al 63% della media nazionale.
Questa distanza significativa riflette una distribuzione della ricchezza disomogenea e suggerisce che la crescita registrata non si traduce in un miglioramento generalizzato delle condizioni di vita per tutti i cittadini siciliani.

Il gap nel PIL pro capite evidenzia una serie di problematiche strutturali che vanno ben oltre la semplice crescita economica.
Fattori come la bassa produttività, la carenza di investimenti in capitale umano, la difficoltà di accesso al credito per le piccole e medie imprese, l’elevata incidenza della disoccupazione giovanile e femminile, e una burocrazia farraginosa contribuiscono a frenare il progresso sociale ed economico.
L’analisi del rapporto sottolinea, inoltre, la necessità di implementare politiche mirate a promuovere l’innovazione, a favorire la creazione di nuove opportunità di lavoro, a incentivare la formazione professionale e a ridurre le disparità di genere.
Solo attraverso un approccio olistico e inclusivo, che tenga conto delle specificità del territorio e delle esigenze della popolazione, sarà possibile trasformare la crescita economica in un reale miglioramento del benessere sociale e ridurre la distanza che ancora separa la Sicilia dal resto del Paese.

La sfida, quindi, non è solo raggiungere una crescita del PIL elevata, ma soprattutto garantire che questa crescita sia sostenibile, equa e inclusiva, contribuendo a costruire un futuro più prospero e equo per tutti i siciliani.

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