Il progetto Creer-Bim-Ec si configura come un’iniziativa pionieristica nel campo dell’ingegneria civile sostenibile, promuovendo una ridefinizione radicale del concetto di infrastruttura stradale. Nato dalla collaborazione transnazionale tra l’Università degli Studi di Palermo e l’Università El Manar di Tunisia, il progetto ambisce a sviluppare soluzioni innovative per la gestione integrata di risorse idriche ed energetiche, con un occhio di riguardo alla riduzione dell’impatto ambientale delle costruzioni stradali.L’approccio adottato non si limita alla semplice sostituzione di materiali vergini con alternative riciclate; si tratta di un’integrazione sinergica di tecnologie avanzate e principi di economia circolare. L’obiettivo principale è la creazione di una pavimentazione stradale multifunzionale, capace di intercettare e valorizzare risorse altrimenti disperse nel sottosuolo.La sperimentazione, che prenderà il via in Tunisia a partire da maggio del prossimo anno, prevede la realizzazione di un tratto stradale prototipale di circa 100 metri. Questa sezione fungerà da banco di prova per una pavimentazione stradale avanzata, caratterizzata da proprietà drenanti superiori e dotata di un sofisticato sistema di sensori integrati.La tecnologia impiegata permetterà di catturare l’energia cinetica generata dal traffico veicolare – sia quella derivante dal movimento diretto dei veicoli, sia quella associata alla forza di traino – trasformandola in energia elettrica accumulabile. Contestualmente, la pavimentazione drenante intercetterà le acque meteoriche, convogliandole attraverso canali dedicati verso serbatoi di stoccaggio. Questi serbatoi potranno poi essere utilizzati per diversi scopi, come l’irrigazione di aree verdi circostanti o l’approvvigionamento idrico per usi non potabili.Il recupero di materiali di scarto per la costruzione del prototipo rappresenta un altro aspetto cruciale del progetto. L’adozione di un modello basato sul riuso e sul riciclo non solo contribuisce alla riduzione della dipendenza da risorse naturali limitate, ma promuove anche la diminuzione dei rifiuti destinati alle discariche.Il progetto, finanziato con fondi europei, avrà una durata triennale e si inserisce in un contesto globale sempre più attento alla sostenibilità ambientale e alla resilienza delle infrastrutture. L’auspicio è che, una volta validate le performance del prototipo tunisino, le soluzioni sviluppate possano essere implementate anche in Sicilia, offrendo alla comunità locale un esempio concreto di come l’innovazione tecnologica possa coniugarsi con la tutela del territorio e la creazione di un futuro più sostenibile. Si tratta di un passo avanti significativo verso un modello di infrastrutture stradali intelligenti, capaci di interagire positivamente con l’ambiente circostante e di contribuire attivamente alla transizione verso un’economia a basso impatto ambientale.
Strade del Futuro: Innovazione e Sostenibilità tra Italia e Tunisia
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