Nel cuore pulsante del Parco Archeologico di Selinunte, un sito che incarna la straordinaria capacità della natura di assorbire e reinventare il tempo, si dispiega un’esposizione che non è semplice mostra d’arte, ma un’eco profonda, un monito urgente. “Pericolo Estinzione. Impronte in Suoli Antichi” – il progetto di Stefano Bombardieri – si configura come un’immersione contemplativa in un paesaggio dove la storia millenaria dialoga con le ferite del presente, ove le vestigia di un passato glorioso si confrontano con le sfide apocalittiche del nostro tempo.Il parco di Selinunte, con la sua estensione verdeggiante e la sua biodiversità rigogliosa, non si offre come mero sfondo scenico; esso è un organismo vivente, un archivio silenzioso che sussurra la resilienza della vita, una testimonianza della forza intrinseca dell’ecosistema a rigenerarsi, anche dopo i traumi inflitti dall’uomo. L’arte di Bombardieri, permeata di una potente simbologia animale, si radica in questa realtà complessa, creando una risonanza emotiva che trascende la mera contemplazione estetica.Le quindici sculture monumentali, disseminate lungo la Collina Orientale, si ergono come sentinelle silenziose, figure enigmatiche che irradiano una profonda reverenza verso i templi che vegliano. Non sono intrusivi, ma osservatori distaccati, specchi che riflettono la nostra stessa fragilità. L’artista, ispirato dalle allegorie di Esopo, non utilizza gli animali come semplici rappresentazioni, ma come portavoce di una condizione umana dilaniata, esposta alla precarietà e alla perdita di significato. Ogni scultura è un’allegoria che ci rimanda a noi stessi, costringendoci a confrontarci con le nostre responsabilità nei confronti del pianeta e delle generazioni future.La curatrice Anna Lisa Ghirardi sottolinea come il lavoro di Bombardieri ci spinga a riflettere sulla nostra connessione con la natura, evidenziando la necessità di un nuovo patto, un accordo inedito tra l’umanità e il mondo naturale, un impegno a recuperare la memoria del passato per orientare le scelte del futuro. Non si tratta di un semplice appello ambientalista, ma di una profonda introspezione etica, un invito a riscoprire i valori fondamentali che ci definiscono come esseri umani.”Pericolo Estinzione” non è un lamento funebre, ma un atto di speranza, un segnale di risveglio, un invito a riconoscere la bellezza e la fragilità del mondo che ci circonda, ad agire con consapevolezza e responsabilità, affinché le “impronte in suoli antichi” che lasciamo siano testimonianza non di un declino inesorabile, ma di una rinascita possibile. La mostra, accessibile fino al 31 dicembre 2026, offre a visitatori e studiosi un’occasione unica per confrontarsi con queste tematiche cruciali, per riscoprire il significato profondo del nostro rapporto con la natura e con noi stessi.
Selinunte: Impronte di Speranza tra Storia e Estinzione
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