In un contesto di crescente tensione politica all’interno della commissione Bilancio dell’Assemblea Regionale Siciliana (ARS), immediatamente antecedente all’uscita di scena dei gruppi parlamentari del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle, si è verificato un episodio bizzarro e inaspettato, un aneddoto che ha aggiunto un tocco surreale a un clima già carico di polemiche.
L’evento, come raccontato dall’assessore all’Istruzione Mimmo Turano, ha coinvolto i capigruppo Antonio De Luca (M5S) e Fabio Venezia (PD), e ha ruotato attorno a un apparentemente innocuo riferimento al gioco del Lotto.
La dinamica si è dipanata in un momento di relativa calma, subito prima che le tensioni portassero all’abbandono dei lavori da parte delle opposizioni.
De Luca, avvicinandosi a Venezia, gli avrebbe rivolto un gesto amichevole, una pacca sulla spalla, accompagnata dalla pronuncia dei numeri “12 e 48”.
L’atto, apparentemente privo di significato, ha immediatamente suscitato la curiosità dell’assessore Turano, che ha chiesto spiegazioni.
La risposta, però, non è arrivata, e De Luca si è allontanato, lasciando Turano interpellare Venezia, il quale ha ignorato la proposta di giocare quei numeri al Lotto.
Il presidente della commissione, Dario Daidone, è intervenuto, chiedendo a Turano venti euro per tentare la sorte.
Il collega Giorgio Assenza ha prontamente acconsentito, mentre Giuseppe Lombardo, animato da un’apparente superstizione, ha offerto a Turano venti euro aggiuntivi, riconoscendolo come un “tipo fortunato”.
Al termine della sessione, Turano ha giocato i numeri indicati in una ricevitoria.
Il giorno successivo, una sorprendente notizia: i numeri “12 e 48” sono risultati vincenti nella ruota di Milano, sebbene un’eventuale vincita a Venezia avrebbe comportato un importo superiore.
L’assessore, visibilmente compiaciuto, ha commentato l’episodio come una sorta di ironica sintesi della situazione politica: il M5S fornisce i numeri, il PD si astiene e, paradossalmente, il governo risulta “vincitore”.
La reazione di De Luca, raggiunto telefonicamente, è stata di divertito stupore.
Interrogato sul significato dei numeri, ha liquidato l’episodio come una “battuta goliardica senza alcun senso”, affermando di aver potuto pronunciare qualsiasi combinazione di numeri.
L’assessore Turano, dal canto suo, si è guadagnato un epiteto colorito, testimonianza dell’incredulità e, forse, dell’invidia suscitata dalla sua inaspettata fortuna.
L’aneddoto, al di là della sua componente umoristica, offre una finestra curiosa sulle dinamiche interne all’ARS, sottolineando come anche in contesti istituzionali formali possano emergere momenti di leggerezza e spontaneità, spesso in contrasto con la serietà delle questioni in discussione.
Inoltre, la vicenda, con la sua inattesa vincita, si presta a interpretazioni ironiche sulla natura imprevedibile della politica e della fortuna.






