L’Umbria, terra di confine tra sacro e profano, di antiche tradizioni e di una natura generosa, si veste di festa in questo autunno, celebrando uno dei suoi tesori più preziosi: il tartufo.
Un’aura di attesa e di rinnovato interesse accompagna l’avvio di iniziative formative e di eventi dedicati a questo pregiato fungo ipogeo, elementi cardine per la salvaguardia del patrimonio agroalimentare e per la valorizzazione del territorio.
L’Associazione tartufai e tartuficoltori Pietro Fontana Spoleto-Valnerina-Norcia, con acume e lungimiranza, risponde all’esigenza di una formazione specializzata attraverso il primo corso “Il tartufo e la tartuficoltura”.
Un’iniziativa ambiziosa che si prefigge di colmare un vuoto formativo, rivolgendosi non solo agli operatori del settore, ma anche a consumatori, appassionati e studenti desiderosi di approfondire le complesse dinamiche che ruotano attorno al tartufo.
Le sei lezioni, che si svolgeranno a Norcia, vedranno la partecipazione di docenti universitari, tecnici agronomi ed esperti tartuficoltori, offrendo un quadro completo e aggiornato sulla coltivazione sostenibile, la gestione della filiera, le tecniche di ricerca e le peculiarità organolettiche delle diverse varietà.
L’associazione, consapevole del ruolo cruciale della divulgazione, progetta di estendere tali conoscenze anche nelle scuole, seminando consapevolezza e passione per questo frutto della terra.
Parallelamente, a Città di Castello, l’aria si riempie di latrati e di entusiasmo.
Una vera e propria “carica” di cani da tartufo, più di cento esemplari, invade le piazze e le vie del centro storico, in un evento unico nel suo genere.
Il Salone Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato, un appuntamento annuale che attira migliaia di visitatori, dedica un omaggio al vero protagonista della ricerca: il cane.
La sfilata, un tripudio di colori e di emozioni, celebra la razza lagotto romagnolo, custode di un’arte antica e imprescindibile.
Il lagotto, con il suo fiuto eccezionale e la sua innata predisposizione, rappresenta un legame indissolubile con il tartufo, un’alleanza simbiotica che contribuisce a preservare un’eredità culturale e gastronomica millenaria.
L’Umbria, dunque, si conferma custode di un patrimonio unico, dove la passione per il tartufo si fonde con la dedizione alla formazione, la celebrazione dell’arte cinofila e la salvaguardia del territorio, offrendo a visitatori e appassionati un’esperienza indimenticabile nel cuore verde d’Italia.
L’iniziativa va oltre la mera esposizione del prodotto, promuovendo una cultura del tartufo che abbraccia la sostenibilità, la conoscenza e la valorizzazione delle risorse locali.







