sabato 26 Luglio 2025
17.4 C
Rome

Laura Santi: giornalista, intellettuale, un esempio di coraggio e dignità.

Con profonda commozione e un senso di perdita che pervade l’intera comunità, rendiamo omaggio a Laura Santi, figura di riferimento nel panorama giornalistico e intellettuale italiano.
La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile, ma al contempo alimenta un’eredità di coraggio, integrità e instancabile impegno civile che ci invita a proseguire il cammino da lei intrapreso.
Laura Santi non fu semplicemente una giornalista; fu una voce dissonante in un coro spesso omologato, una sentinella vigile che ha dedicato la propria esistenza a illuminare zone d’ombra e a difendere i diritti inviolabili di ogni individuo.
Il suo sguardo, lucido e penetrante, si è rivolto con particolare attenzione al tema del fine vita, una questione delicata e complessa che ha affrontato con una determinazione singolare e una profonda sensibilità umana.

Non si trattava di un mero interesse professionale, ma di una convinzione radicata: quella che ogni persona ha diritto a scegliere il proprio percorso, anche quando questo conduce verso la fine.
Il recente conferimento del Baiocco d’Oro, riconoscimento del nostro Comune, testimonia il valore del suo contributo e la sua incrollabile dedizione.

Laura non si è mai sottratta alle sfide, né ha evitato di sollevare interrogativi scomodi, consapevole che il progresso civile si alimenta di dibattiti aperti e di una costante riflessione critica.
Il suo approccio non era quello di un attivista militante, ma di una ricercatrice instancabile, capace di ascoltare voci diverse e di costruire ponti tra posizioni apparentemente inconciliabili.

La sua decisione di affrontare la propria scomparsa, condividendo il percorso con il marito Stefano, è un atto di profonda umanità che ci interroga sul significato stesso della vita e della morte.
Non si trattava di una resa al dolore, ma di una scelta consapevole, volta a preservare la propria dignità e a testimoniare un ideale di libertà individuale.

La sua lotta non era contro la morte, un evento naturale e ineluttabile, ma contro sofferenze ingiustificate, contro l’imposizione di scelte altrui, per un’esistenza che fosse sempre espressione di autonomia e consapevolezza.
Laura Santi fu, in definitiva, un faro di speranza per chi, come lei, ha lottato per un fine vita accompagnato, rispettoso e libero da pregiudizi.

Il suo esempio ci spinge a interrogarci sui limiti della nostra società, sulle disuguaglianze che ancora persistono e sulla necessità di garantire a tutti i cittadini la possibilità di vivere una vita piena e dignitosa, fino all’ultimo istante.

La sua eredità non si esaurisce con la sua scomparsa.

Come comunità, abbiamo il dovere di onorare la sua memoria non con parole di circostanza, ma con azioni concrete, portando avanti le sue battaglie con la stessa passione e determinazione che l’hanno contraddistinta.

Ricordarla significa dare voce a chi non ne ha, difendere i diritti dei più vulnerabili e continuare a costruire una società più giusta, equa e rispettosa della dignità umana.
Che la sua luce continui a illuminare il nostro cammino, guidandoci verso un futuro di speranza e di progresso civile.

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -