La recente approvazione dell’atto legislativo per la transizione energetica e la salvaguardia del paesaggio umbro rappresenta un traguardo significativo, un risultato che l’assessore regionale Thomas De Luca definisce, con chiarezza, il prodotto di una volontà collettiva.
Benché formalmente si tratti di una legge, l’origine del provvedimento affonda le radici in un processo partecipativo complesso e articolato, volto a bilanciare l’imperativo della decarbonizzazione con la necessità di preservare l’identità e la resilienza del territorio umbro.
L’obiettivo primario della legge non si limita a promuovere l’efficienza energetica e lo sviluppo di fonti rinnovabili; ambisce a realizzare una transizione ecologica che eviti l’ulteriore consumo di suolo, una sfida cruciale in una regione caratterizzata da una forte vocazione agricola e da un paesaggio di pregevole valore storico e culturale.
La salvaguardia del paesaggio non è quindi un elemento secondario, ma un principio cardine, imprescindibile per garantire uno sviluppo sostenibile e una coesione sociale duratura.
Il percorso legislativo è stato intessuto attraverso un ampio dialogo con la comunità, un dialogo che si è manifestato in oltre cento incontri diretti nei territori, spaziando dalle aree montane alle città, fino a coinvolgere i centri minori.
Sei assemblee plenarie, tenute in località simbolo come Norcia, Città di Castello, Orvieto, Foligno, Perugia e Terni, hanno offerto una piattaforma per la discussione e la raccolta di istanze.
Incontri con Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e audizioni con le associazioni di categoria hanno integrato ulteriormente il processo di consultazione, garantendo una visione d’insieme e la considerazione di diversi interessi.
Particolarmente significativo è stato l’ascolto dei comitati civici, che hanno portato alla luce le fragilità specifiche dei diversi territori, contribuendo a plasmare la legge con sensibilità e attenzione alle peculiarità locali.
L’impegno a integrare queste istanze, spesso contrastanti, testimonia un approccio partecipativo che mira a costruire un consenso ampio e duraturo.
Ogni voce, ogni contributo, ha trovato spazio e ha avuto un impatto concreto sull’evoluzione del testo legislativo, dimostrando come la governance di un cambiamento epocale come quello energetico debba fondarsi sulla collaborazione e sulla condivisione di responsabilità.
La legge, quindi, non è una imposizione dall’alto, ma l’espressione di una volontà diffusa e consapevole, un atto di responsabilità verso le future generazioni.