Alle ore 19:00, l’affluenza alle urne per i cinque referendum in corso si attesta al 16%, un dato che riflette una partecipazione civica moderata, sebbene in linea con le dinamiche osservate in precedenti consultazioni a rilevanza nazionale. Si pensi, ad esempio, al referendum del 2009 relativo alla legge elettorale, anch’esso articolato su due giorni come l’attuale e caratterizzato da una bassa adesione, mancando il raggiungimento del quorum previsto dalla legge.La scarsa affluenza solleva interrogativi significativi sulla percezione da parte dei cittadini sull’importanza di questi referendum e sulla loro capacità di influenzare il corso politico del Paese. Il disinteresse o l’esclusione dalla vita democratica, fenomeni complessi e multifattoriali, potrebbero essere alimentati da una diffusa sfiducia nelle istituzioni, da una sensazione di impotenza di fronte a decisioni percepite come già prese, o da una generale disconnessione tra i cittadini e la classe politica.La presenza ai seggi dei leader politici che promuovono i quesiti referendari, unitamente alla partecipazione del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che ha esplicitamente dichiarato di non voler intervenire per favorire il raggiungimento del quorum, e del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, testimonia l’attenzione istituzionale e politica che questi referendum meritano. La dichiarazione della Presidente Meloni, in particolare, evidenzia una strategia di non intervento, lasciando che l’espressione del corpo elettorale si manifesti in maniera autentica, indipendentemente dal raggiungimento di una soglia minima di partecipazione.Il quorum, in questo contesto, assume un valore simbolico che va oltre la semplice necessità legale per la validità del referendum. Esso rappresenta una sorta di “benedizione” popolare, una conferma dell’interesse e della legittimità del voto. La sua mancata raggiungimento potrebbe inficiare la percezione della valenza politica delle decisioni che ne deriveranno, aprendo la strada a interpretazioni divergenti e potenziali contestazioni.Oltre alla valutazione quantitativa dell’affluenza, è fondamentale analizzare la composizione del corpo elettorale che si è recato alle urne. Eventuali differenze significative nella partecipazione per fasce d’età, aree geografiche o livelli di istruzione potrebbero fornire indicazioni preziose per comprendere le dinamiche sociali e politiche che influenzano la partecipazione democratica.In definitiva, l’esito di questi referendum, sia in termini di affluenza che di risultati dei singoli quesiti, contribuirà a delineare il quadro del panorama politico italiano e a fornire elementi per una riflessione più ampia sulla salute della democrazia partecipativa.