È tempo di una revisione sostanziale della sanatoria edilizia introdotta dalla legge del 2003, un’occasione imperdibile per correggere un’ingiustizia che ha penalizzato numerosi cittadini campani.
La legge nazionale offriva una via di accesso alla regolarizzazione per costruzioni esistenti, possedenti titolo abilitativo edilizio e situate al di fuori delle aree dichiarate inagibili (“zone rosse”).
Tuttavia, l’implementazione regionale in Campania, durante l’amministrazione guidata dal centrosinistra, ha generato errori interpretativi e applicativi che hanno escluso ingiustamente alcuni proprietari dal beneficio della sanatoria, nonostante avessero adempiuto agli obblighi previsti.
L’emendamento depositato in Senato, come annunciato dal senatore Antonio Iannone di Fratelli d’Italia, mira a ristabilire un equità perduta, aprendo nuovamente i termini per l’accesso alla sanatoria.
Si tratta di un intervento cruciale, non solo per la sua dimensione riparatoria nei confronti di chi è stato penalizzato, ma anche per il potenziale impatto positivo sul tessuto economico e sociale della regione.
La riforma proposta non si limita a una mera proroga dei termini.
Richiede alle Regioni, e in particolare alla Regione Campania, di elaborare una legislazione specifica, chiaramente definita e precisa, che delinei le modalità di accesso alla sanatoria.
Questa legislazione regionale dovrà risolvere le ambiguità sorte nell’interpretazione della normativa nazionale, garantendo trasparenza e uniformità nell’applicazione delle regole.
La questione non è semplicemente una “questione di costi” o di “facilità di gestione” per l’amministrazione.
Si tratta di un diritto leso, di una correzione necessaria per un’equità amministrativa che deve prevalere.
L’esclusione ingiusta da una sanatoria, sebbene apparentemente marginale nel complesso del quadro legislativo, incide direttamente sulla vita di individui e famiglie, con ripercussioni anche sul valore del patrimonio immobiliare.
L’intervento legislativo proposto, dunque, si pone come un atto di giustizia riparatoria, ma anche come un segnale di ripresa per l’edilizia campana.
Permettere la sanatoria a chi ne ha diritto significa non solo risolvere una controversia legale, ma anche stimolare l’economia locale, valorizzare il territorio e semplificare la vita ai cittadini.
La legge nazionale ha posto le basi per la regolarizzazione; spetta ora alla Regione Campania completare il processo, garantendo che nessuno venga lasciato indietro a causa di errori procedurali o interpretativi.
La sfida è quella di una riforma equilibrata, attenta alle esigenze dei cittadini e rigorosa nel rispetto della legalità e della sostenibilità territoriale.







