L’operazione congiunta dei Carabinieri, che ha visto la collaborazione tra la Compagnia di Venosa, il Nucleo Investigativo del Reparto Operativo provinciale di Potenza e il Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Napoli, ha portato all’arresto a Napoli di Massimo Sileno, un soggetto lucano gravato da una condanna definitiva. L’arresto, effettuato in un contesto urbano significativo come il quartiere Sanità, conclude un’attività di ricerca durata diversi mesi, a partire da ottobre 2023, quando Sileno era sfuggito alla giustizia.L’ordine di carcerazione era stato emesso dalla Procura della Repubblica presso la Corte d’Appello di Potenza, in esecuzione di una condanna a quattro anni di reclusione derivante da un episodio di detenzione illegale di armi, risalente al 18 novembre 2015 a Lavello, in provincia di Potenza. Il caso originario, che ha portato alla condanna, solleva interrogativi sul possesso e la circolazione di armi da fuoco in contesti specifici del territorio lucano, evidenziando la necessità di monitorare e contrastare fenomeni di illegalità diffusa.L’individuazione di Sileno è frutto di un’indagine complessa, che ha permesso di ricostruirne gli spostamenti e le strategie di elusione. L’uomo è stato sorpreso mentre tentava di allontanarsi dalla città, a bordo di un taxi, nel tentativo di rendersi nuovamente irriconoscibile. Il possesso di una patente di guida falsificata, utilizzata per creare un’identità fittizia e sottrarsi all’attenzione delle forze dell’ordine, suggerisce un’organizzazione preesistente e un’abilità nel pianificare la propria latitanza.La perquisizione domiciliare, eseguita nell’abitazione del pregiudicato nel quartiere Sanità, ha rivelato un quadro di sofisticate attività illecite. La scoperta di una ingente somma di denaro contante, pari a trentatre mila euro, unitamente alla presenza di numerosi telefoni cellulari usa e getta e di SIM card intestate a cittadini extracomunitari, oltre a documentazione identificativa contraffatta, fa presagire un coinvolgimento in ulteriori reati, che ora sono oggetto di approfondita indagine. Questi elementi indicano la potenziale esistenza di una rete criminale più ampia, di cui Sileno potrebbe essere stato un elemento chiave, dedicata a traffici illeciti e alla manipolazione di identità.Attualmente, Massimo Sileno si trova detenuto presso la Casa Circondariale di Poggioreale, dove dovrà scontare la pena residua, pari a tre anni, un mese e due giorni. L’arresto rappresenta un significativo successo per le forze dell’ordine, non solo per l’esecuzione della condanna originaria, ma soprattutto per le potenziali implicazioni investigative derivanti dalla scoperta di attività criminali connesse alla sua latitanza. L’operazione sottolinea l’importanza della collaborazione interprovinciale e della costante vigilanza nel contrasto alla criminalità organizzata.
Arresto a Napoli: Sileno, latitante lucano, colto con la patente falsa
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