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giovedì 30 Ottobre 2025

Sfruttamento e Illegalità: Inchiesta Shock nei Cantieri Edili

Un’indagine complessa, orchestrata dalla Procura di Biella e supportata dalla Guardia di Finanza, ha portato a una serrata azione di perquisizioni in nove regioni italiane, rivelando un quadro preoccupante di sfruttamento lavorativo e gravi violazioni della sicurezza nei cantieri pubblici.

L’inchiesta, innescata da un incidente sul lavoro avvenuto in un cantiere alla diga dell’Ingagna, a Mongrando (Biellese), ha visto coinvolte cinque persone, accusate di reati che spaziano dal caporalato alla lesioni colpose aggravate, con una particolare attenzione alle irregolarità legate ai subappalti.
L’azione investigativa, che ha visto il coinvolgimento di circa sessanta militari della Guardia di Finanza e ha portato all’esecuzione di diciannove perquisizioni in abitazioni, sedi aziendali e cantieri edili, mira a ricostruire una rete di relazioni opache e illegali che alimentano un fenomeno pervasivo nel settore delle costruzioni.
La gravità delle accuse sottolinea come la ricerca di profitti, spesso a costo di compromettere la dignità e la sicurezza dei lavoratori, possa generare una spirale di illegalità e precarietà.
L’ampio ventaglio di regioni interessate – Piemonte, Liguria, Veneto, Emilia-Romagna, Marche, Campania, Basilicata e Calabria – evidenzia la natura transregionale dell’organizzazione criminale e la sua capacità di operare in contesti geografici diversi, sfruttando la vulnerabilità di lavoratori migranti spesso privi di tutele e informazioni.
L’inchiesta si concentra non solo sull’accertamento delle responsabilità dirette legate all’incidente, ma anche sull’individuazione di eventuali mandanti e intermediari coinvolti nel sistema di sfruttamento.
Le perquisizioni hanno lo scopo di recuperare documentazione contabile, contratti di lavoro, corrispondenza elettronica e qualsiasi altro elemento utile per ricostruire le dinamiche del fenomeno, identificando le modalità di reclutamento dei lavoratori, le condizioni salariali offerte, i livelli di sicurezza garantiti e le eventuali pressioni esercitate per eludere i controlli.

L’indagine pone l’attenzione sulla frammentazione del lavoro attraverso subappalti irregolari, una pratica che spesso consente alle imprese principali di scaricare responsabilità e costi, a scapito della tutela dei diritti dei lavoratori e della qualità dei lavori.

Questo caso sottolinea, in modo drammatico, l’importanza di rafforzare i controlli sul lavoro, promuovere la legalità nel settore delle costruzioni e tutelare i diritti dei lavoratori, specialmente quelli migranti, garantendo loro condizioni di lavoro dignitose e sicure, in linea con le normative vigenti e i principi fondamentali del diritto del lavoro.
L’inchiesta si propone di smantellare una struttura criminale complessa e di contribuire a prevenire future tragedie sul lavoro, incentivando un modello di sviluppo più equo e sostenibile.

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