Il silenzio ha inghiottito Tito, in provincia di Potenza, con la notizia della scomparsa di Ferdinando Roma, 35 anni, operaio presso l’azienda metalmeccanica Patrone e Mongiello. La sua vita, spezzata prematuramente il 9 giugno in un tragico incidente sul lavoro, si è spenta oggi tra le cure del reparto di terapia intensiva dell’ospedale San Carlo, dove era stato ricoverato in gravissime condizioni.L’incidente, un macabro promemoria dei rischi insiti in ambienti industriali complessi, ha visto Ferdinando Roma soccombere sotto il peso di una pressa utilizzata per la deformazione a freddo di una vasta gamma di metalli. L’azienda Patrone e Mongiello, punto di riferimento nel settore della lavorazione di lamiera d’acciaio, acciaio ad alta resistenza, acciaio inox, alluminio, ottone e altre leghe metalliche, vanta una consolidata esperienza nella conformazione di materiali attraverso processi di stampaggio e piegatura. La sua attività, cruciale per diversi settori industriali, si è ora macchiata di un lutto profondo e di interrogativi urgenti sulla sicurezza sul lavoro.La notizia ha scosso la comunità locale, lasciando spazio a dolore, sgomento e una crescente preoccupazione per la tutela dei lavoratori. La perdita di Ferdinando Roma non è solo una tragedia personale, ma anche un campanello d’allarme per l’intera regione e per il Paese.Immediatamente dopo il tragico evento, la Procura della Repubblica di Potenza ha avviato un’indagine complessa, affidata ai Carabinieri del Comando provinciale. Le indagini si concentreranno non solo sull’accertamento delle responsabilità dirette legate all’incidente, ma anche sulla verifica del rispetto delle normative in materia di sicurezza, sulla corretta manutenzione delle attrezzature, sull’adeguatezza dei protocolli operativi e sulla formazione specifica impartita al personale. Sarà essenziale analizzare la documentazione tecnica, raccogliere testimonianze e ricostruire la sequenza degli eventi che hanno portato alla tragedia. L’inchiesta dovrà inoltre valutare se l’incidente sia stato causato da un singolo errore umano, da una falla nel sistema di sicurezza, da una carenza di controlli o da una combinazione di fattori. Al centro dell’attenzione vi è la necessità di comprendere a fondo le dinamiche che hanno portato alla morte di Ferdinando Roma, al fine di prevenire che simili eventi si ripetano in futuro. La sua scomparsa, purtroppo, si aggiunge a un triste bilancio di vite spezzate sul lavoro, evidenziando la persistente necessità di un impegno costante e condiviso per garantire ambienti di lavoro più sicuri e protettivi. La memoria di Ferdinando Roma, ora, sarà un monito per tutti.
Tragedia a Tito: operaio muore schiacciato da una pressa.
Pubblicato il
