Maresciallo Lamacchia: Un presepe di terracotta e orgoglio materano.

Un sorriso bonario, una battuta apparentemente innocua, un’iconica frase che si propaga al di là dello schermo: “E indand’, sono finito sul presepe.

” Questo è il maresciallo Bruno Lamacchia, figura imprescindibile della fiction televisiva “Imma Tataranni – Sostituto Procuratore”, un personaggio che ha saputo conquistare il pubblico italiano e che, ora, trova un’inattesa consacrazione in una statuetta in terracotta.
La serie, nata dalla fertile penna della scrittrice Mariolina Venezia e interpretata magistralmente da Vanessa Scalera nel ruolo della rigorosa e incorruttibile Imma Tataranni, ha saputo catturare l’essenza di un’Italia complessa e affascinante, radicando la narrazione nella suggestiva cornice di Matera.

È proprio questa città, con la sua storia millenaria, i suoi Sassi scolpiti nella roccia e il suo spirito autentico, a fornire lo sfondo e, al contempo, l’anima pulsante della fiction.A celebrare questo personaggio, così amato e riconoscibile, si è distinto l’artigiano Mario Daddiego, un talento locale nato nel 1972 e profondamente legato alla sua terra.

La sua statuetta in terracotta, un omaggio all’interpretazione di Nando Irene, non è solo un oggetto artigianale di pregio, ma una dichiarazione d’amore per Matera, per la sua cultura e per la sua gente.

Daddiego, collaboratore anche per le scenografie della fiction, sottolinea come il legame tra la serie e la città sia ormai indissolubile: “Matera non è solo uno sfondo, è parte integrante della narrazione, un personaggio a sé stante.
“La statuetta incarna un’ulteriore tessera del mosaico che compone l’identità del maresciallo Lamacchia: un uomo di periferia, legato alla tradizione, dotato di un umorismo garbato e di un’acuta sensibilità, che riesce a comunicare con il pubblico attraverso un linguaggio semplice e diretto, intriso di accenti dialettali.

Nando Irene, con la sua interpretazione, ha saputo donare al personaggio una profondità e una umanità che lo rendono immediatamente riconoscibile e simpatico.

L’attore, visibilmente commosso dal regalo, ha espresso la sua gratitudine verso l’artista, sottolineando come la statuetta rappresenti una sorta di consacrazione per il suo ruolo.

“È un onore poter interpretare un personaggio così legato alla mia terra, che mi permette di esprimere la mia identità attraverso il dialetto materano”, ha dichiarato Irene.
La vicenda della statuetta trascende la semplice iniziativa di un artigiano e un attore: è un simbolo dell’orgoglio locale, della capacità di una comunità di celebrare i propri talenti e di valorizzare il proprio patrimonio culturale.

È la testimonianza di come una fiction televisiva possa diventare un potente veicolo di promozione del territorio e di riscoperta delle proprie radici, contribuendo a costruire un’immagine positiva e autentica dell’Italia nel mondo.

Il maresciallo Lamacchia, con la sua innocua frase e la sua umanità disarmante, è ormai un’icona, un simbolo di Matera, un punto di riferimento per un pubblico affezionato e un motivo di orgoglio per l’intera comunità.

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