La scoperta di *Polyommatus ripartii*, una rara specie di farfalla, arricchisce in modo significativo il patrimonio biologico del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano-Val d’Agri-Lagonegrese, segnalando un’importante estensione del suo areale storico. Fino ad oggi, la presenza di questa specie era nota esclusivamente nell’area del Parco Nazionale del Pollino, rendendo questo rinvenimento un evento di notevole interesse per la comunità scientifica e per la conservazione della biodiversità.Il ritrovamento è il risultato di un accurato progetto di monitoraggio degli impollinatori, condotto dal CREA (Centro di Ricerca Foreste e Legno), evidenziando l’importanza di iniziative di ricerca mirate per la mappatura e la comprensione della fauna selvatica. L’individuazione di numerosi esemplari suggerisce l’esistenza di una popolazione consolidata, escludendo la possibilità di un evento casuale e alimentando l’ottimismo riguardo alla sua capacità di sopravvivenza nell’ambiente del Parco Lucano.Questo evento sottolinea la straordinaria ricchezza ecologica dell’Appennino Lucano, un ecosistema montano ancora in gran parte inesplorato. L’area del Parco, con le sue complesse morfologie e la varietà di microclimi, offre un habitat diversificato che favorisce la presenza di specie rare e specializzate. *Polyommatus ripartii*, con le sue specifiche esigenze ambientali, agisce come un indicatore sensibile della qualità dell’habitat e della salute dell’ecosistema.”Il Parco Nazionale dell’Appennino Lucano si conferma un vero scrigno di biodiversità, un tesoro inestimabile che attendiamo ancora di svelare e proteggere,” ha dichiarato Giuseppe Luzzi, direttore dell’Ente Parco, sottolineando la necessità di politiche di gestione attenta e sostenibile. Il Commissario Straordinario del Parco, Antonio Tisci, ha annunciato l’implementazione di progetti di ricerca più ampi e ambiziosi, volti a catalogare la ricchezza biologica dell’area e a comprendere i processi ecologici che ne regolano l’evoluzione. Questi studi includeranno analisi genetiche per definire meglio la relazione tra la popolazione lucana e quella del Pollino, e valutazioni dell’impatto dei cambiamenti climatici e delle attività antropiche sulla sua sopravvivenza. La scoperta stimola inoltre una riflessione più ampia sull’importanza della collaborazione tra istituzioni scientifiche, enti parco e comunità locali per la conservazione del patrimonio naturale, promuovendo una cultura della sostenibilità e della conoscenza del territorio. La tutela di *Polyommatus ripartii* diventa così un simbolo della salvaguardia dell’intera biodiversità appenninica, un impegno che coinvolge tutti gli attori del territorio.
Farfalla Rara Scoperta in Lucania: Un Tesoro per la Biodiversità
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