Il mercato del lavoro lucano, nel mese di maggio, manifesta segnali contrastanti, delineando un quadro di crescita quantitativa con persistenti criticità qualitative. Le proiezioni indicano l’inserimento di 3.320 nuovi lavoratori, un incremento rispetto all’anno precedente e con un’ulteriore spinta prevista per il trimestre estivo, stimando ulteriori 440 nuove opportunità. Questi dati, estrapolati dal sistema informativo Excelsior, riflettono un effettivo, seppur fragile, dinamismo nell’offerta di lavoro.Tuttavia, l’analisi più approfondita rivela una problematica strutturale: quasi la metà delle imprese (47%) esprime difficoltà nel reperire personale adeguato alle specifiche esigenze professionali. Questo divario tra domanda e offerta di competenze suggerisce una disconnessione tra i percorsi formativi esistenti e le reali necessità del tessuto produttivo locale. L’accento va posto non solo sulla quantità di posti di lavoro, ma soprattutto sulla loro qualità e sulla capacità di intercettare profili professionali in linea con le richieste del mercato.Il tipo di contratto offerto rappresenta un ulteriore elemento di preoccupazione. La prevalenza di contratti a termine, che incide sull’81% delle nuove assunzioni, evidenzia una tendenza alla precarietà e una limitata propensione all’investimento in risorse umane a lungo termine. Solo una minoranza (19%) dei nuovi ingressi è a tempo indeterminato, un dato che solleva interrogativi sulla sostenibilità del modello occupazionale e sulla capacità di attrarre e trattenere talenti. Questo scenario impatta negativamente sulla stabilità economica delle famiglie e sulla crescita del territorio.L’analisi per settore rivela che il comparto dei servizi, con il 64% delle assunzioni, è il motore principale della crescita occupazionale. La domanda in questo settore proviene prevalentemente da piccole imprese (meno di 50 dipendenti), che spesso operano con risorse limitate e con una maggiore difficoltà ad affrontare investimenti in formazione e sviluppo del personale. La distribuzione delle figure professionali inserite mostra una prevalenza di dirigenti, specialisti e tecnici (15%), unitamente a un’attenzione significativa verso i giovani (26%), sotto i 30 anni, suggerendo un tentativo di favorire l’ingresso dei nuovi talenti nel mondo del lavoro. Tuttavia, occorre garantire che queste opportunità siano accompagnate da percorsi di crescita professionale e di acquisizione di competenze spendibili nel lungo periodo. L’investimento nel capitale umano rappresenta la chiave per un futuro più prospero e competitivo per la regione Basilicata.
Lucania, lavoro in crescita ma con criticità: qualità e precarietà
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