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lunedì 3 Novembre 2025

Riforma Giustizia: Separazione Carriere, Una Tappa Cruciale

L’approvazione parlamentare definitiva della riforma costituzionale che sancisce la separazione delle carriere tra magistratura inquirente e magistratura giudicante segna una tappa cruciale per il futuro del sistema giudiziario italiano, generando un’ondata di apprezzamento nel fronte governativo.

Piergiorgio Quarto, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia in Basilicata, ha espresso profonda soddisfazione, definendo l’intervento una pietra miliare per una nuova stagione di civiltà giuridica.

La riforma, lungamente auspicata dal partito di Meloni, non si configura semplicemente come una modifica procedurale, ma come una profonda riorganizzazione che mira a ristabilire un equilibrio fondamentale all’interno dello Stato di diritto.

La tradizionale commistione tra le funzioni di accusa e giudizio, fonte di potenziali conflitti di interesse e percezioni di parzialità, viene ora superata, delineando percorsi professionali distinti e riducendo il rischio di influenze reciproche.

L’importanza di questa separazione risiede nella sua capacità di infondere maggiore fiducia nelle istituzioni da parte dei cittadini.

Un sistema giudiziario percepito come equo e imparziale è un pilastro essenziale per la coesione sociale e per la tutela dei diritti fondamentali.
La netta demarcazione tra chi indaga e chi giudica non solo rafforza il diritto di difesa, garantendo una maggiore trasparenza nell’azione giudiziaria, ma anche promuove una più ampia comprensione dei principi costituzionali di autonomia, indipendenza e terzietà della magistratura.
La riforma, lungi dall’essere un atto divisivo, rappresenta un arricchimento del principio di separazione dei poteri, un fondamento imprescindibile per la salvaguardia della democrazia.

Essa si inserisce in un quadro più ampio di interventi volti a modernizzare e rendere più efficiente la giustizia, con l’obiettivo di avvicinare i cittadini alle istituzioni e di garantire una tutela più efficace dei loro diritti.
La determinazione del governo e la coerenza del partito di maggioranza hanno reso possibile la realizzazione di un progetto di riforma che, pur affrontando legittimi dibattiti, incarna una visione chiara e condivisa per il futuro del sistema giudiziario.
Ora, la parola passa agli elettori, chiamati a esprimersi attraverso un referendum, con la ferma convinzione che sapranno riconoscere il valore storico e l’importanza strategica di questa riforma, consolidando così le fondamenta di uno Stato di diritto moderno e giusto.

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