Decisione della Corte Costituzionale sull’equità nell’assegnazione di fondi per la riqualificazione dei centri storici.
La sentenza della Corte costituzionale n. 53 del 2024 ha sancito importanti principi riguardanti l’accesso ai mutui agevolati per la riqualificazione dei borghi della Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste. In particolare, è stato considerato incostituzionale escludere coloro che non possiedono la cittadinanza italiana o europea da questo tipo di finanziamento, mentre è stato ritenuto legittimo valorizzare la residenza prolungata nel territorio regionale come criterio di accesso.La legge n. 3 del 2013 della Regione autonoma Valle d’Aosta ha istituito un fondo per favorire l’erogazione di mutui a tassi agevolati con l’obiettivo di incentivare la riqualificazione delle zone del territorio e il recupero degli immobili di pregio storico, artistico o ambientale, nonché per promuovere il settore edilizio.Il Tribunale di Torino ha contestato due requisiti per ottenere il mutuo: la cittadinanza italiana o europea e la residenza nel territorio regionale da almeno otto anni per i proprietari degli immobili in questione. La Corte costituzionale ha stabilito che escludere soggetti che possiedono gli immobili da almeno quindici anni o che risiedono nel territorio da almeno otto anni solo sulla base della nazionalità è ingiustificato e incostituzionale.È stato evidenziato che limitare l’accesso al mutuo in base alla cittadinanza non è giustificabile alla luce degli obiettivi delle misure adottate. Pertanto, la selezione dei beneficiari dei mutui agevolati deve essere fatta in modo ragionevole e rispettoso dei principi costituzionali, anche considerando le limitate risorse finanziarie disponibili.